Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Ruvo del Monte
1012 abitanti popolano le vie di Ruvo del Monte, antica città sannita nell’area nord occidentale della Basilicata. Borgo ricco di storia e tradizioni, le sue origini antichissime sono testimoniate dagli scavi archeologici che hanno portato alla luce necropoli del VII-VI secolo a.C. La sua posizione, in cima a un colle di 638 metri, regala una vista panoramica suggestiva sul Vulture Melfese.
1. Scoprire i resti del castello e la Torre Angioina
Il profilo del borgo di Ruvo del Monte è dominato dal Castello, con molta probabilità di epoca longobarda, ma ricostruito nel 1348 in seguito alla distruzione della maggior parte del paese medievale. Nel corso dei secoli il maniero è passato da diversi proprietari ed è stato più volte modificato, ma conserva ancora la Torre Angioina con le merlature originali, due grandi portali con mura, il fossato, la vestigia dei ponti levatoi e il cortile interno. Nei pressi del castello potrete anche ammirare la “fontana vecchia”, la più antica del paese.
2. Visitare le chiese del borgo
Dedicata a Santa Maria Assunta, la chiesa madre colpisce fin dal primo sguardo grazie alla facciata caratterizzata un grande rosone, mentre l’interno è affascinante soprattutto per il soffitto a cassettoni, composto da 174 ottagoni. Interessanti, tra le chiese minori, la cappella dedicata al patrono San Rocco, l’antica chiesa di San Giuseppe del 1600 e la chiesa di S. Anna, protettrice di Ruvo sino al 1783. Di grande fascino anche la chiesa di S. Antonio annessa al Convento, sul pianoro di Ruvo in piena zona archeologica: un angolo di pace dove lo sguardo spazia senza limiti.
3. Visitare il Museo Civico Archeologico “Michele Di Napoli”
Al secondo piano della casa comunale in viale della Repubblica avrete modo di scoprire la storia più antica di Ruvo del Monte grazie al Museo Civico Archeologico intitolato alla memoria del prof. Michele di Napoli. In otto teche sono esposti oltre 120 reperti appartenenti alla “Collezione Gugliotta” (VII – IV sec. a.C.), una parte degli innumerevoli resti scoperti nel sottosuolo del territorio nel corso degli anni, la cui maggior parte è esposta presso il Castello di Melfi.
4. Scoprire gli altri musei
Ruvo del Monte ha diversi altri musei che offrono interessanti spunti culturali. Il Museo della Civiltà Contadina si trova nell’ex Casa “Don Antonio Patrissi” e racconta la vocazione contadina e artigiana che ha caratterizzato l’economia del paese fino agli anni ’70. Nella stessa sede si trovano il Museo d’Arte Sacra, che conserva statue di santi, numerosi paramenti e arredi sacri e il Museo della Memoria Ruvese. Merita una visita anche la Multisala della Memoria, grande archivio fotografico e ricostruzione di alcuni ambienti, comprendenti momenti di vita scolastica, economica e sociale del borgo.
5. Passeggiare nel centro storico
Scoprire a piedi il centro storico di Ruvo del Monte è il modo migliore per immergersi nella sua atmosfera magica, un vero viaggio indietro nel tempo. La sua architettura colpisce fin dal primo sguardo con le viuzze silenziose, le casette in fila una dopo l’altra, gli angoli intorno al castello interamente di pietra, archi vicoli e piazzette che creano scorci davvero suggestivi. A rendere tutto ancora più affascinante sono le viste panoramiche che si aprono all’improvviso tra le case, spalancando davanti agli occhi un panorama dove a dominare solo natura e silenzio.
6. Fotografare i murales del paese
Passeggiando tra le vie del paese potrete ammirare e fotografare alcuni murales realizzati negli anni 2000 dall’equipe dell’artista Marisa Russo e ispirati a fatti e leggende locali. In viale della Repubblica si trova Mito di Eos e Kephalos, che rappresenta il mito della dea Aurora che rapisce per amore un giovane. Si trova invece in piazza Bologna il murales che ricorda il 10 agosto 1861, giorno in cui Ruvo venne assediato dalle bande di briganti, mentre il dipinto in Corso Italia, “U purciedd’ r’ Sant’Antonijë”, è imperniato sulla credenza augurale di una grande e scura farfalla messaggera foriera di novità e buone speranze ovunque entrasse.
7. Assaggiare i sapori locali
La cucina di Ruvo del Monte è strettamente legata al territorio e ai prodotti della terra: sono molto diffuse, nel borgo, la produzione di vino locale, di salumi, di dolci e di pasta fresca artigianale, in particolare gli strascinati e i cavatelli. Potete averne un assaggio alla Locanda al Giglio d’Oro, trattoria circondata dal verde specializzata in cucina tradizionale a base di prodotti locali, che segue le tipicità di ogni stagione. In tavola trovate pasta preparata a mano ogni giorno, contorno con prodotti dell’orto della struttura, deliziosi dolci fatti in casa e gustosi antipasti tipici.
8. Rilassarsi nel bosco comunale di Bucito
Per trascorrere qualche ora tranquilla potete approfittare della natura che circonda Ruvo del Monte. In particolare, lungo i sentieri del bosco comunale di Bucito, caratterizzato da querce di alto fusto, avrete possibilità di fare trekking a piedi o un’escursione in bicicletta, godendo di una natura incontaminata in cui rinfrescarsi con l’acqua pura delle sorgenti e in cui è facile incontrare animali selvatici come i falchi. Nel cuore del bosco si trova anche il Centro di Educazione Ambientale, allestito nella storica struttura del “Casone”.
9. Assaggiare i dolci tipici (e non solo)
Se avete voglia di una pausa golosa fermatevi da Peccati di Gola per scoprire la tradizione dolciaria del paese. La pasticceria sforna prelibatezze come calzoncelli, raviole ripiene e tante altre dolcezze tipiche, ma è anche molto fornita di dolcetti da pasticceria e gelato artigianale. Nella proposta del locale rientra anche qualche sfizio salato, come la focaccia. Il paese vanta anche una buona tradizione di prodotti da forno: potete assaggiare taralli e vari tipi di pizzette presso la panetteria di “Lucia & Ciampa”.
10. Partecipare alle feste del paese
Ruvo del Monte organizza una serie di appuntamenti caratteristici. Alla vigilia della festa di San Giuseppe (19 marzo) si celebra l’accensione del falò di San Giuseppe, tradizione pastorale che affonda la sua origine in riti arcaici. Il 10 agosto di ogni anno, invece, si tiene una Rievocazione storica in costumi d’epoca in ricordo degli efferati attacchi che Ruvo ha subito dal brigantaggio. Il 16 e 18 agosto sono dedicati alle Festività Patronali di San Rocco e San Donato, celebrati con spettacoli di vario genere, mentre due sagre, caratterizzano il periodo pre e post-feste patronali: la Sagra dei cavatiell’ cu cas’r’cott’ (prima delle feste) e la Sagra dell’agnello (dopo le feste).