Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Maschito
Situato nel Vulture-Melfese, il piccolo paese di Maschito è costruito su un colle di 595 metri di altitudine ed è un tranquillo angolo della provincia di Potenza ancora custode di una cultura rara. I circa 1.489 abitanti del borgo, infatti, sono i discendenti di una delle colonie albanesi della Basilicata, fondate sul finale del XV secolo. Maschito è uno dei cinque paesi della regione che conserva l’uso corrente della lingua arbëreshe e il retaggio culturale italo-albanese.
1. Passeggiare nel centro storico
Il modo migliore di conoscere Maschito è passeggiare attraverso la sua parte centrale più antica, il centro storico, risalente alla fine del Cinquecento. A colpire particolarmente, oltre le viuzze, gli archi e le case, sono i palazzi nobiliari che abbelliscono il borgo, databili tra la fine del Settecento e la prima metà del Novecento. Tra tutti si distinguono Palazzo Nardozza, dall’imposta leccese-rococò, i portali classicheggianti con colonne di Palazzo Adduca, Palazzo Giura, Palazzo Cariati e Casa Soranna, la prima casa costruita dagli esuli albanesi nel 1646.
2. Ammirare la fontana Skanderbeg
Un’altra caratteristica che colpisce del centro storico di Maschito è la presenza di molte fontane e fontanili, collocati su slarghi e piazzole e un tempo luoghi d’incontro dove fare piacevole conversazione, quando le abitazioni non avevano acqua potabile. Merita di essere ammirata, in particolare, la fontana Skanderbeg, costruzione monumentale eretta nel 1879 ad opera dei cittadini in memoria dell’eroe albanese Giorgio Castriota Skanderbeg, come attesta la lapide ricostruita dal Comune.
3. Visitare la Chiesa del Caroseno
Delle molte chiese erette a Maschito ne sono sopravvissute solo tre, ma nessuna pratica ancora il rito bizantino. La più interessante da visitare è la Chiesa del Caroseno, costruita dai Greci Albanesi di Corone, soprattutto per le preziose opere d’arte custodite all’interno: un affresco del 1558, riportato alla luce durante i lavori di restauro del 1930, e due grandi quadri relativi alla Pentecoste e alla Presentazione di Gesù al Tempio, entrambi risalenti alla fine del Settecento.
4. Scoprire la chiesa madre di Sant’Elia
Merita una visita anche la chiesa madre dedicata a Sant’Elia, patrono di Mascito. È una struttura a navata unica decorata in stucco, anch’essa costruita dagli esulti albanesi ma nel 1698, ed è impreziosita da decorazioni e pitture di Domenico Pennino e due grandi quadri attribuiti a Giovanni Battista Caracciolo di Napoli (1570-1637). Custodisce anche il quadro della “Madonna dei sette veli”, venerato dalla popolazione perché ritenuto miracoloso.
5. Acquistare i vini di Casa Maschito
Adagiata tra le colline di Maschito, tipiche dell’area del Vulture, Casa Maschito è un’azienda specializzata in una delle eccellenze del territorio, il vino. Grazie a un connubio tra antica sapienza contadina e tecnologie produttive di ultima generazione, i prodotti di Casa Maschito sono genuini, artigianali e di altissima qualità, frutto dell’impegno costante di un gruppo di giovani imprenditori decisi a valorizzare le tipicità del territorio. La specialità è l’Aglianico del Vulture DOC, ma non mancano anche altre eccellenze come il Basilicata Rosso IGT e il Bianco Malvasia Lucana IGT.
6. Dormire nel centro storico
Non c’è modo migliore di immergersi completamente nell’atmosfera di Maschito dell’alloggiare nel cuore del suo caratteristico centro storico. Si può fare grazie ad alcune sistemazioni ricavate all’interno di case antiche del paese: le Dimore Antico Forno, per esempio, una camera e un appartamento nati in una dimora storica con forno per panificazione di quartiere. Il risultato sono ambienti dotati di tutti i comfort, ma che mantengono tocchi caratteristici degli spazi originali. Molto piacevole anche la Dimora degli Stradioti, dallo stile più moderno.
7. Mangiare in agriturismo
Per provare la cucina tipica di Maschito, un delizioso mix di tradizioni lucani e gusti di retaggio arbëreshe, allontanatevi dal paese e raggiungete, a poco meno di 5 km di distanza, la Masseria Sett’Anni. È un agriturismo dagli arredi caratteristici, specializzato in sapori della tradizione preparate con materie prime di produzione propria. L’antipasto è abbondante tra formaggi e affettati, i primi hanno i sapori genuini delle pietanze casarecce e i secondi si concentrano sulla carne. Concludono il pasto i dolci e un amaro, anch’essi fatti in casa.
8. Fare una pausa golosa al Panificio Bochicchio
Passeggiando tra le vie di Maschito non si resta indifferenti alla fragranza dei prodotti forno. Dal 1986 il Panificio Bochicchio delizia il paese con pane, taralli e biscotti preparati secondo un metodo di lavorazione tradizionale tramandato di generazioni. Negli anni il panificio ha incrementato la sua proposta offrendo anche pizza, focacce e una grande varietà di prodotti dolci e salati realizzati con materie prime a km 0. Dal 1998 è diventato anche Pastificio, e produce e vende paste alimentari artigianali.
9. Scoprire la chiesa del Purgatorio
Il terzo edificio religioso di Maschito è la chiesa del Purgatorio, le cui origini precise sono ignote ma che, secondo alcuni fonti locali, risale ai primissimi anni della fondazione del paese. È chiamata anche la Madonna del Rosario, perché dedicata alla Madonna di Pompei, e al suo interno conserva un prezioso quadro della Madonna di Costantinopoli proveniente dall’omonima cappella andata in rovina. È anche la sede delle reliquie di Fratello Rosario Adduca, originario di Maschito.
10. Partecipare alla rievocazione storica La Retnes
In onore delle sue origini arbëreshe Maschito organizza, in estate, una grande rievocazione in costume messa in scena della compagnia d’arme di stradioti maschitani del Capitano Lazzaro Mathes. Durante l’evento, grazie all’intervento di oltre 50 figuranti, si ricostruisce la fondazione di Maschito e le vicende legate alle due etnie del borgo, i majzor di Corone e i Qëndërnjan di Scutari. La manifestazione è affascinante soprattutto per i magnifici abiti arbëreshe, confezionati a mano da artigiani locali seguendo fedelmente la tradizione.