Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a San Paolo Albanese
Non c’è un altro posto come San Paolo Albanese. È il borgo più piccolo della Basilicata, con i suoi 233 abitanti che popolano le case arroccate a 848 metri di altitudine, ed è uno dei 5 che mantiene viva la cultura arbëreshë. San Paolo, infatti, venne fondato intorno al 1534 da gruppi di profughi albanesi fuggiti alle invasioni turche, e la popolazione ancora conserva lingua, tradizioni, usanze e costumi di questo particolare retaggio.
1. Passeggiare nel centro storico
Le viuzze di San Paolo Albanese sono estremamente suggestive, con i punti panoramici sulla natura circostante e le casette in pietra, sviluppate attorno a dei larghetti su cui si affacciano le scale d’ingresso delle abitazioni. Passeggiare in questo intricato labirinto è affascinante, e potrebbe capitarvi di incontrare lungo il cammino donne anziane abbigliate nei colorati costumi arbëreshë. L’esplorazione vi porterà anche ad ammirare alcuni palazzi storici risalenti al XVIII secolo ed edifici religiosi di valore.
2. Ammirare le icone nella chiesa dell’Esaltazione della Croce
Edificata nel 1721, la chiesa madre dedicata all’Esaltazione della Croce merita di essere visitata perché al suo interno custodisce icone bizantine e scritte in greco che richiamano la tradizione religiosa ortodossa ancora viva a San Paolo Albanese. La chiesa propone messe celebrate in lingua greca, oltre che nel tradizionale albanese, e che seguono il rito ortodosso-bizantino. Questo tipo di celebrazione si usa soprattutto per i matrimoni, per i riti funebri, e nei giorni di festa.
3. Scoprire le origini albanesi al Museo della Civiltà Arbëreshe
San Paolo Albanese rappresenta una vera unicità italiana. Potete scoprire usi, costumi e tradizioni del paese nel caratteristico Museo della cultura arbëreshë, istituito nel 1984 per conservare, tutelare e trasmettere la cultura della minoranza etnico-linguistica di origine albanese. Il percorso museale si snoda tra micro-ambienti in cui sono esposti gli attrezzi degli antichi mestieri – come la lavorazione della ginestra per ricavare tessuti – ma anche oggetti di vita quotidiana e costumi tipici.
4. Gustare i piatti tipici
Anche la cucina è fortemente influenzata dalla tradizione arbëreshë, che si incontra con i sapori tipicamente contadini, tra cui spiccano le paste e il pane fatto in casa, i secondi di carne e gli ottimi formaggi. Il piatto più caratteristico sono gli shtridhëljat, tipo di pasta fresca dalla forma sottile e allungata, da condire con succulenti sughi di carne. Li potete assaggiare da Il giardino delle rose, locale rustico specializzato in piatti tradizionali tutti rigorosamente fatti in casa.
5. Partecipare alla Sagra della Pettula
Il dolce più tipico di San Paolo Albenese è la pettula, un particolare tipo di crêpe che viene preparata versando la pastella su un’apposita pietra bollente chiamata pllaka, seguendo un andamento circolare dall’interno verso l’esterno. Una vera bontà, tutta da scoprire durante l’apprezzata Sagra della Pettula, che si svolge in agosto ed è un evento perfetto per scoprire tutta la bontà di questo dolce arbëreshë.
6. Dormire nel borgo
Nonostante San Paolo Albanese sia molto piccolo, è possibile dormire direttamente nel borgo, per immergersi completamente nella sua atmosfera unica. La soluzione migliore sono le case vacanza come Katoqi, appartamento moderno e ben arredato che può accogliere fino a quattro persone. La struttura ha un ingresso privato, e può essere anche affittata per lunghe permanenze. Molto comode e carine anche CasArancio, in prossimità del Museo della Cultura Arbëreshe, e la Casetta di Rosetta, che può ospitare fino a sette persone e ha un soggiorno completo di camino.
7. Fare un’escursione sul Monte Carnara
San Paolo Albanese si trova nel Parco Nazionale del Pollino, il che vuol dire che gli amanti della natura troveranno diverse opportunità per divertirsi all’aria aperta. Uno dei trekking più interessanti è quello che porta in cima al Monte Carnara. il rilievo su cui è edificato il paese. In particolare, vale la pena intraprendere il sentiero intorno alla seconda metà di maggio, per ammirare la fioritura spontanea della Peonia pellegrina, chiamata banxhurna in lingua arbëreshë, fiore che si ritrova in diversi componimenti poetici locali.
8. Sfidare la gravità con il Volo dell’aquila
Nella vicina San Costantino Albanese si trova un’attività adrenalinica adatta a chi vuole sperimentare qualcosa di nuovo (e non soffre di vertigini). È il Volo dell’Aquila, una zip line monodirezionale che simula il volo di un deltaplano. Un massimo di quattro persone, compresi i bambini dai 10 anni in su, che vengono agganciate con un’impalcatura di sicurezza a una lunga fune e lanciate verso il basso in completa sicurezza, simulando l’esperienza del volo.
9. Assistere alla festa patronale di San Rocco
Una delle tradizioni più pittoresche del paese è il ballo della falce, un momento della processione in onore di San Rocco, patrono celebrato il 16 agosto. Dopo la messa solenne in rito greco-bizantino, si svolge una lunga processione in cui sfila l’himunea, trono votivo realizzato da 360 bouquet di grano tenero e grano duro. Davanti alla scultura avviene il ballo della falce, una particolare danza che coinvolge due uomini nei panni di contadini che mietono il grano, e un terzo nei panni del diavolo o ladro da cacciare. La festa poi prosegue con una riffa, e un banchetto di cibo tradizionale offerto dai vincitori del premio.
10. Visitare la vicina San Costantino Albanese
Distante appena 8 km da San Paolo, vale la pena visitare San Costantino Albanese, l’unico altro borgo arbëreshë nel Parco del Pollino. Anche qui l’antica cultura è ancora molto viva nelle vie del paese, e si può scoprire attraverso i piatti dei ristoranti tipici, l’Etnomuseo della Cultura Arbereshe e feste tradizionali come la coloratissima Madonna della Stella. E, se siete fortunati, vi potrebbe capitare di imbattervi in un matrimonio arbëreshë, un momento in cui il retaggio culturale albanese è più vivo che mai.