“Nessun luogo avrebbe potuto essere scelto meglio per erigervi uno di quegli edifici dalla linea di una purezza ideale di cui i greci soltanto possedevano il segreto”. Così François Lenormant descrive l’impatto con la perfetta magnificenza delle Tavole Palatine, a due chilometri dalla città di Metaponto,sulla pianura attraversata dal Bradano davanti all’immensa distesa del mare in “Tra le genti di Lucania. Appunti di viaggio”, Osanna Edizioni.
Un piccolo libro, quasi un diario, di 196 pagine in cui è racchiusa l’essenza della Basilicata agli occhi di un viaggiatore curioso ed esperto del 1883, che si trova ad affrontare le difficoltà incantate di una terra meravigliosa, ma dura, così come doveva apparire la regione agli occhi di un parigino, pochi anni dopo la fine del brigantaggio, tra emigrazione e miseria.
Il viaggio tra i borghi lucani diventa così un’epopea avventurosa, dai risvolti antropologici, artistici e storici interessanti e attualissimi, lasciando dimenticare al lettore che sia trascorso quasi un secolo e mezzo da quando queste pagine sono state scritte.
Dalla Valle dell’Ofanto, a Melfi, da Venosa, al capoluogo – Potenza- ritratto al suo meglio, seppure con le ferite aperte lasciategli da un violento terremoto, Lenormant accoglie il desiderio di conoscere meglio la Basilicata e ci si ritrova quasi impreparati di fronte alla descrizione di Acerenza, “appollaiata come un nido d’aquila, a mille metri sul livello del mare”, con i suoi vecchi centenari e “famosa per il suo vino, la cui fama non mi è parsa affatto usurpata. Adagiata su un cocuzzolo isolato, scoperto da ogni lato, è veramente il regno del vento”.
Un diario di viaggio imperdibile e compiuto. Davvero entusiasmante.