Il pane è già di per sé una forma d’arte a Matera, ma in questo libro il protagonista è il suo timbro in una duplice valenza artistica.
“Nel nome del pane. Segni della cultura agropastorale in Basilicata”, questo il titolo del libro realizzato dall’artista Marianna D’Aquino ed edito da Altrimedia Edizioni, è composto da una serie di dipinti dell’autrice che raffigurano, appunto, timbri del pane: quindi, l’arte nell’arte. Questi piccoli oggetti di legno per Matera sono un vero e proprio pezzo di storia, perché un tempo il pane era un bene di primaria importanza e tutto ciò che ci girava attorno era sacro. I timbri servivano perché nei Sassi i forni dove cuocere le pagnotte erano in comune, e ognuno voleva avere la certezza che il suo pane non venisse confuso con altri. La forma, la pasta, l’amore che si riponeva nella pagnotta, tutto era esclusivo, e quindi la gelosia, si facevano sentire. Ogni timbro, quindi, doveva essere unico; è per questo che alla base dell’oggetto di legno alto tra i 10 e i 20 cm solitamente si incidevano le iniziali del capofamiglia, oppure un altro simbolo peculiare, che dava appunto il nome al pane.
Marianna D’Aquino ha iniziato lo studio dei timbri del pane nel 2015, ricostruendo così la storia della città, anzi le storie della città. Così l’artista ha reinterpretato ogni timbro secondo la sua arte, e il professor Nicola Rizzi pagina dopo pagina ha delineato un racconto evocativo (in italiano e inglese) con le spiegazioni di alcuni simboli o usanze sui timbri. Lo stesso professore, infatti, ha ammesso di aver trascorso, da piccolo, ore ed ore all’interno del forno di famiglia e di aver appreso diverse esperienze e valori. E i timbri erano i suoi giochi più cari d’infanzia.
Il racconto, quindi, si basa su esperienze e conoscenze di vita vissuta.
Nel libro vengono presi come modelli 35 timbri che sono solo una piccola parte dei 400 conservati nella collezione etnografica del Museo nazionale archeologico “Domenico Ridola”, in cui si trovano anche conocchie, cucchiai e stecche da buste, altri oggetti che racchiudono un passato prezioso per la città. E a firmare la prefazione del volume è il direttore del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata Ferdinando Mirizzi.
Con il tema del pane, a Matera si percorre sempre un sentiero ricco di emozioni e sentimenti che non smette mai di sorprendere.