Matera, una delle città più antiche del mondo, Capitale europea della cultura per il 2019. Luogo unico al mondo, raccontare la città dei sassi significa fare un viaggio immaginario in cui si cammina tra le viuzze, in discesa e in salita, di una città sospesa nel tempo, al punto tale da sembrare irreale.
La Storia di Matera (Typimedia editore, 208 pagine, 14,90 euro), a cura di Silvia Trupo, è il biglietto per fare questo viaggio, tra passato e presente, un cammino guidato che comincia dalla preistoria, precisamente da Murgia Timone, con Domenico Ridola pronto a raccontare come, dove e quando ha scoperto l’affascinante passato dei primi insediamenti umani nella città. Passeggiando nel tempo, ci si ritrova, a bocca aperta, e con gli occhi spalancati ad ammirare una fra le centocinquanta chiese rupestri situate qui e là tra la Murgia e i Sassi, mentre la città comincia sempre più a prendere forma e a popolarsi.
Dalla grandezza della Civita, all’immensa bellezza dei Sassi, Matera è una terra mille volte desiderata, conquistata e altre mille distrutta e abbandonata. È quella città che ama la sua libertà al punto tale da rivendicarla con l’assassinio di un tiranno quale il conte Tramontano.
Matera è la città che strappa il titolo di capoluogo della Basilicata quando, ancora, non fa parte di questa regione. Capace di trasformarsi mille volte, da città importante e fiorente, a città malandata e reazionaria, Matera diventa teatro del brigantaggio subito dopo l’Unità d’Italia e “Chitarridd” ne sarà il principale protagonista. Ma è anche quella stessa città che ha il coraggio, la prima in Italia, di opporsi al fascismo.
Il viaggio si proietta verso il ventesimo secolo, quando quella etichetta di “vergogna nazionale” che pesa come un macigno, porta la città a essere abbandonata. Qui, Carlo Levi, racconterà la sua visione dei sassi fantasma e di una Matera desolata e completamente allo sbando. Bisogna arrivare al 1993, quando gli stessi Sassi, con la scoperta del Palombaro Lungo, verranno riconosciuti Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Dopo aver riacquisito la dignità che merita, sarà Mel Gibson a portarla in auge in tutto il mondo, facendola diventare la sua Gerusalemme, nel film “La Passione”.
Il volume dimostra come Matera meriti l’appellativo di Città dei Sassi non tanto per la materia di cui è fatta, quanto per il suo temperamento duro e impossibile da scalfire.
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