Questo libro è scritto da un “forestiero”. È proprio lui a definirsi così, Sergio Fadini, napoletano di nascita, esploratore del sud Italia e materano d’adozione. La città dei Sassi lo ha ammaliato e conquistato a tal punto da decidere di abitarci.
“A Matera si va, si torna, si resta” ci fa scoprire la città dei Sassi in tutto il suo fascino. Non si tratta, infatti, di una semplice guida turistica, bensì di un volume da portare con sé per conoscere storie, curiosità e luoghi speciali, per perdersi dentro l’essenza della città. È stato lo stesso autore a farlo: perdersi senza avere per forza una meta precisa. Poi c’è anche chi si perde, nel vero senso della parola, tra le diverse strettoie e i vicoli più impervi. Per apprezzare i Sassi, infatti, bisogna letteralmente immergersi al loro interno, dimenticandosi dell’auto per avventurarsi alla scoperta di ogni angolo a piedi.
Con uno stile fresco e spontaneo l’autore, però, affronta anche temi importanti, come quello del turismo responsabile. L’amore per la città traspare in ogni parola e la ricerca paziente, lenta, così come la conservazione degli spazi, dei modi, sembra fare di Sergio Fadini un vero e proprio un materano. Il suo sogno era «creare un posto dove il viaggiatore potesse dormire e far colazione la mattina, come se fosse a casa sua. Anzi, meglio». Per questo motivo ha trasformato la sua casa in un b&b, creando un legame stretto coi visitatori, i cosiddetti cittadini temporanei. Da questo stretto contatto con i turisti è nata l’esigenza nell’autore di un piccolo volume, per far conoscere i “suoi” Sassi. Perché se è vero che gli antichi rioni di Matera sono una cartolina, è vero anche che non sono mai statici, bensì estremamente dinamici.
Oltre alla descrizione dei posti più canonici (Casa Noha, Casa Ortega, Museo Ridola, piazza Sedile, alcune chiese rupestri, ecc.), tra le pagine del libro si fanno spazio anche i “micro-musei” e i luoghi di particolare interesse ma non consueti e anche le descrizioni dei fantastici voli dei falchi grillai. Insomma, un libro che ha un occhio critico e affascinato sulla città, in cui non mancano certo indicazioni precise ed elementi che lo arricchiscono, come le illustrazioni ad acquerello di Teresa Lupo.