«Lucani, popolo di contadini, poeti e briganti», così descrive la gente della Basilicata, Angela Langone, autrice di questo libro che descrive in un’ottica diversa questa terra spesso difficile quanto impervia, ma sempre meravigliosa.
Capita, e anche spesso, che venga dimenticata o che nei telegiornali venga nominata esclusivamente per le temperature fuori dal normale o per le calamità naturali. Eppure, la Basilicata è capace di offrire la montagna, il mare, la collina, il tutto lontano da caos e con paesaggi per lo più incontaminati. Nelle pagine del libro “Lucani. Guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù”, edito da Edizioni Sonda, oltre a descrivere la regione anche con un excursus storico, si parla soprattuto dei suoi abitanti. I lucani vengono descritti dall’autrice, in maniera allegra e frizzante, come una comunità, un popolo unito che, anche quando è costretto a lasciare la propria terra, continua ad amarla, rivolgendo ad essa sempre un occhio, malinconico e nostalgico.
Nostalgica è anche l’autrice: nata vicino Milano ma da genitori lucani, la Langone racconta le caratteristiche dei lucani, tra virtù e difetti, con lo sguardo attento dell’autoctona e, al contempo, quello più critico della forestiera. Un mosaico umano molto sfaccettato, ma anche di usi e costumi, di modi dire e di un po’ di dialetto, che si sofferma su alcune peculiarità, come l’importanza di chiedere «a ci si fugghj?» anziché «come ti chiami?», oppure della cucina e dei piatti tradizionali, con l’arte culinaria che si tramanda di generazione in generazione. E poi ci sono le donne forti, fiere e capaci di contrattare sia al mercato che in amore, come nessun altro. Ma non mancano le descrizioni degli uomini: dai briganti ai contadini, fino a personaggi illustri.
Nonostante questa immensa bellezza fatta di autenticità e semplicità, con una natura e una storia così ricche e importanti, i lucani sono i primi a dire «qui nun g’è niend», facendo intendere che in Basilicata non ci sia nulla da vedere, quasi ormai arresi. Modestia o sfiducia? Questa guida ha fatto ordine sull’identità dei lucani, spesso sconosciuta, in maniera “semiseria” e sempre divertente.