Non esiste modo migliore di conoscere un territorio che fare un viaggio a piedi. Tutte le sensazioni sono amplificate. Non c’è un vetro a frapporsi tra noi e i paesaggi; la pelle profuma di sole; gli odori si alternano nel vento trasportando aromi diversi a ogni istante e scavano, fin da subito, nella memoria.
Tuttavia, i cammini non sempre sono praticabili, specie se si è in famiglia o se non ci si sente particolarmente allenati. Ecco, allora, 5 piccoli itinerari da fare in un solo pomeriggio o in una mattinata. Adatti a tutti, sono facili e brevi ma incantevoli.
Si tratta di 5 escursioni privilegiate nella varietà degli scenari lucani che non esauriscono l’enorme offerta dei percorsi in Basilicata ma costituiscono una lente d’eccezione per conoscere il territorio.
- Il cammino delle sette pietre
- Il cammino delle Ripe e dei mulini
- Il sentiero dei fossili di Pisticci
- Il sentiero al monte sacro di Viggiano
- Il sentiero dell’abetina di Laurenzana
Il cammino delle sette pietre
Esistono due modi per giungere da Castelmezzano a Pietrapertosa (e viceversa): uno è velocissimo, l’altro è lento. Il primo è il volo dell’Angelo: momenti di adrenalina allo stato puro. L’altro è il cammino delle sette pietre. In questo percorso magico, di circa 2 chilometri, le rocce acuminate sulle vette delle Dolomiti Lucane, o quelle più lievi su cui ci si poggia durante il tragitto per riprendere fiato, sembrano vive. Un’illusione che, forse, promana direttamente dal fascino del tratturo in cui si ripercorre la vicenda letteraria di “Vito che ballava con le streghe” di Mimmo Sammartino. Dal cimitero di Castelmezzano, si scende a valle fino all’Antro delle streghe; successivamente si attraversa il ponte romano sul torrente Caperrino e si imbocca il sentiero che, immerso nel fresco del bosco, conduce fino a Pietrapertosa. Dai 770 metri sul livello del mare di Castelmezzano si arriva ai 920 di Pietrapertosa in 7 tappe che ripercorrono gli stadi della follia d’amore di Vito per una strega a causa di un filtro magico. Una passeggiata incantevole, tra destino, incanto, sortilegio, streghe, volo, ballo, delirio e la bellezza onirica dei paesaggi naturali.
Il cammino delle Ripe e dei mulini
Un altro dei 5 cammini brevi e imperdibili della Basilicata è il sentiero delle Ripe e dei mulini a Muro Lucano. Un sentiero medievale arrampicato tra secoli di storia, resti di opifici con mulini dai complessi sistemi di canalizzazione delle acque e un canyon affascinante. L’antica strada attraversa la profonda vallata; univa il centro storico di Muro, il Pianello, alla frazione Capodigiano. Nel 1918 questo percorso è stato sostituito dal moderno ponte del Pianello. Per il cammino, si parte da contrada Airola fino alla “fontana delle Ripe”, in passato unica fonte di rifornimento idrico del rione Pianello. Poi, si scende verso il profondo canyon. In mezzo scorre un torrente. La strada è scoscesa, ma non presenta particolari difficoltà e, soprattutto, si è ben ricompensati dalla bellezza della natura circostante. In alcuni momenti dell’anno, con un po’ di fortuna, si può ammirare il volo della rara cicogna nera. Durante il percorso, si attraversa un ponte romanico del 1100 e i resti dei mulini, dove si macinava il grano, ci guardano come giganti di pietra eretti e silenti come sfingi. L’intero percorso è lungo circa due chilometri.
Il sentiero dei fossili di Pisticci
Il terzo cammino breve in Basilicata è il sentiero dei fossili di Pisticci. Dagli spazi verdi e montuosi dei due percorsi precedenti, si passa a scenari che paiono allucinazioni polverose di caldo e di argilla: mobili miraggi incantatori di vento e acqua. Il sentiero parte da Pisticci Scalo e procede, in leggera salita – con un dislivello di circa 100 metri – fino all’Abbazia del Casale, per un totale di circa 2 chilometri. In alternativa, si può partire anche in prossimità della galleria San Rocco. I calanchi assolati ci circondano con le loro forme mobili a “lama di coltello” o a “biancana” lasciando affiorare resti di un passato in cui tutto questo territorio era nascosto dalle profondità del mare. Nel Plesistocene (tra i 2,8 milioni e 11 700 anni fa), infatti, pesci e conchiglie dimoravano nel posto dove ora sorge Pisticci. E là sono rimasti, sotto forma del tappeto di fossili che appare ai nostri piedi oppure si vedono affiorare tra i pendii scoscesi dei calanchi. Si tratta di un cammino di alcune centinaia di metri nella preistoria lucana.
Il cammino al Monte Sacro di Viggiano
Il quarto cammino breve in Basilicata conduce al Santuario della Madonna nera al sacro Monte di Viggiano. Corrisponde al pellegrinaggio compiuto dai fedeli a maggio, quando la statua della madonna Nera è condotta al Sacro Monte prima di fare ritorno a Viggiano la prima domenica di settembre. Il percorso parte dalla basilica Pontificia del borgo, in via Roma, dove la statua della Vergine è custodita per otto mesi all’anno, da settembre a maggio. Da qui è possibile proseguire a piedi per circa 8 chilometri, lungo la strada comunale Madonna di Viggiano fino all’area parcheggio della Piana di Bonocore. Tuttavia, è possibile raggiungere questo ampio slargo in auto, in camper o in bici. Da questo punto in poi, inizia la parte più suggestiva del cammino, da compiersi esclusivamente a piedi. La strada consente di arrivare in circa 40 minuti al Santuario. La via in salita è lastricata. Ci sono molte fontane e si possono notare i “poggi”: piccoli altari in pietra su cui i portatori posano la statua della Madonna durante i pellegrinaggi per riposare. Tra alberi di faggio, prati con scorci aperti sulla natura intorno e sulla Valle del fiume Agri, si giunge infine al Santuario. Ma, durante il percorso si rimane affascinati anche dalle effigi di santi. In cima, oltre al santuario, la vista si allarga a 360 gradi sulla Basilicata. Ed è quasi un’epifania.
Il cammino dell’Abetina di Laurenzana
Il quinto itinerario, si snoda all’interno del Parco nazionale dell’Appenino Lucano Val d’agri lagonegrese per circa 5 chilometri all’interno dell’Abetina di Laurenzana, circa 325 ettari. È una Riserva Naturale Regionale e una Zona Speciale di Conservazione. L’itinerario parte da “Acqua della Pietra” fino a località “Acqua del Prosciutto”. Il cammino è adatto a tutti e consente di ammirare gli abeti bianchi in circa un’ora e mezza di passeggiata. Questi alberi centenari possono superare i 300 anni di età e raggiungere i 4 metri di diametro e i 40 metri di altezza. Un percorso a piedi di assoluto splendore tra anfibi, come la salamandra dagli occhiali, rettili e uccelli rapaci straordinari.