I lucani, è risaputo, non amano esporsi alle luci della ribalta. Quando, in un modo o nell’altro, i fari li illuminano, manderebbero volentieri una comparsa al posto loro. Potrebbero, così, godersi lo spettacolo in santa pace, nel fresco confortante dell’ombra. Ma, per fortuna, ce ne sono alcuni che sul palco si sentono perfettamente a loro agio…
Spumeggianti, intensi, divertenti, straordinari, volteggiano tra le stelle rimanendo ben ancorati alle radici. E sono divertentissimi!
Il primo nome che viene in mente è quello di Rocco Papaleo, originario di Lauria. E Come potrebbe essere altrimenti? Lucano doc, ha attraversato in due balzi i palchi più famosi d’Italia, incluso l’Ariston, sempre con garbo e con una gentilezza invidiabile. Lo abbiamo visto marciare tra i militari in “classe di Ferro”, studiare – o almeno provarci – ne “I laureati” di Pieraccioni, dispensare consigli medici a Carlo Verdone e, ovviamente, attraversare a piedi la Basilicata con Alessandro Gassman e Max Gazzè, in un’avventura picaresca così reale da chiederci se non l’abbiamo, in realtà, sperimentata anche noi, in quell’estate al liceo…
La voce tonante e calda di Nando Irene, originario di Salandra, ci porta nei paesaggi assolati di Matera, nei Sassi, a farci conoscere Imma Tataranni. Ma non solo: il suo volto è talmente familiare che ci si stupisce, a volte, nel non ritrovarselo tra i contatti stretti di facebook.
Esattamente come accade con Dino Paradiso, altro talento nostrano e cittadino di Bernalda che definire comico o cabarettista è decisamente riduttivo. Da “Tu si que vales” a “Colorado cafè” fino al cinema e alla tv è “l’anonimo lucano” impossibile da dimenticare.
Di Giuseppe Cristiano , attore di Melfi, ricordiamo, invece, soprattutto il sorriso, immutato dal giorno in cui correva tra i campi di grano di “Io non ho paura” di Salvatores. E oggi lo rivediamo ancora, sul grande schermo, sentendoci sempre a lui legati. Almeno un po’.
Imma Tataranni, invece, regina delle fiction rai, è l’alter ego della materana Mariolina Venezia, scrittrice e funambolica interprete della lucanità. Il suo personaggio potrebbe essere disegnato da Marco Regina, anche lui della Città dei Sassi, capo dell’animazione insignito da un premio Oscar: ne saprebbe esaltare certamente tutto l’estro variopinto, magari facendosi aiutare nella scelta della luce sulle vignette dello storyboard da Ugo Lo Pinto, maestro della luce e dell’intensità di San Chirico Raparo.
Sette caratteri ma, soprattutto, sette straordinari talenti che attingono dalla Basilicata la loro calorosa unicità. E la riconsegnano con gioia, a vantaggio di tutti.