In Basilicata si mangia benissimo. Le materie prime di qualità e i metodi di trasformazione custoditi gelosamente hanno consentito alle eccellenze lucane di ottenere prestigiose certificazioni. Da nord a sud, la cultura enogastronomica di questa piccola regione racconta la storia di un popolo per cui l’ospite è sacro.
Non c’è tavola lucana senza il peperone crusco: un prodotto straordinario, vero testimonial dell’intera regione. I peperoni di Senise IGP si fanno asciugare al sole intrecciati in collane, una volta essiccati vengono fritti per dare vita a deliziose ricette. La versione in polvere è nota come zafàran.
L’Aglianico del Vulture DOC, vino dal sapore corposo e persistente, viene prodotto nei comuni alle pendici del vulcanico Monte Vulture. Della stessa zona è l’olio extravergine di oliva DOP; anche in questo caso, i terreni vulcanici scoscesi conferiscono al prodotto qualità straordinarie.
Nell’Olimpo dei vini DOC lucani ci sono il Grottino di Roccanova, conservato in grotte scavate nella roccia, il Terre dell’Alta Val d’Agri, ricavato da uve merlot e cabernet, e il Matera, uno dei vini più giovani della Basilicata.
Il sapore del pane di Matera IGP, la forma che ricorda la Murgia, e le caratteristiche organolettiche sono una perfetta sintesi delle peculiarità del territorio in cui viene prodotto.
Tra i formaggi, arcaici compagni di vita di pastori e contadini, il Canestrato di Moliterno IGP merita una menzione speciale. Le forme, ottenute con i tradizionali canestri, vengono fatte stagionare esclusivamente nei fondaci (locali di affinatura) di Moliterno. Più a nord si produce l’ottimo pecorino di Filiano DOP, a base di latte intero di pecora.
I fagioli di Sarconi IGP vengono coltivati nella florida Val d’Agri. Presenti in 15 tipologie diverse, hanno una polpa tenera che li rende particolarmente apprezzati per la cottura rapida e per la digeribilità.
L’area del Pollino ospita due espressioni fondamentali della gastronomia lucana: i fagioli bianchi e la melanzana rossa, entrambi prodotti DOP di Rotonda. I fagioli si distinguono per l’alto contenuto proteico e per la buccia sottile. La melanzana è particolarissima, sia nell’aspetto che nel sapore: da provare rigorosamente negli agriturismi del meraviglioso Parco del Pollino.
Nomen omen: la Lucanica di Picerno IGP è l’insaccato per eccellenza. Realizzata con metodi storici consolidati, ha un gusto intenso con aroma di finocchio selvatico, pepe nero e peperone.
Tra i presidi slow food che raccontano la storia della regione e del suo popolo, il Fagiolo rosso scritto del Pantano, il Pezzente della montagna materana, l’Oliva infornata di Ferrandina, la Pera Signora del Sinni e il meraviglioso Caciocavallo podolico.
Queste ed altre eccellenze, souvenir ideale del viaggiatore lento, possono essere gustate nelle manifestazioni gastronomiche che si svolgono tra maggio e ottobre nei borghi autentici che le producono.