Testi e voce di Alessandra Accardo
Nei dintorni di Ferrandina gli occhi si riempiono di distese di ulivi. Con il vento favorevole, l’odore dolce e buono del legno di quest’albero penetra nelle narici, rimanendo aggrappato alla memoria. Improvvisamente, si apre allo sguardo quel che resta dell’antico complesso del castello di Uggiano, una fortificazione che domina la valle del Basento e i fiumi Vella e Salandrella. Intorno alle sue mura si allarga un antico abitato ormai quasi del tutto dissolto dal tempo, con i ruderi della chiesa di san Lorenzo, l’antica chiesa Madre, e di quella di san Domenico, un’abbazia benedettina di cui non rimangono che parti delle mura perimetrali. Più in basso, una vecchia fontana dona l’illusione della vita che vi scorreva.
Il fascino straordinario di questo complesso trae linfa dal suo stato di abbandono. Il castello, soprattutto, porta tracce degli appartamenti di un qualche castellano e di alcuni ambienti destinati alla rappresentanza, con cortili, pozzi, solai e torri quadrate. Un arco a sesto acuto di età angioina fa da cornice al cielo e all’erba con un’enfasi struggente. Alla sua destra è murata un’iscrizione: “Hoc opus fecit magister Jacopus Tripogianus de austiliano anno domini 1347”. Si tratta di un’informazione importantissima che segnala il rifacimento della fortificazione e l’ampliamento di zone residenziali nel XIV secolo.
Le origini della struttura, invece, non sono ben documentate e spesso, la storia cede il passo alla leggenda. Tuttavia, è certo che la sua origine sia antichissima. Benché le prime fonti lo ascrivano al XII secolo, infatti, è probabile che il castello sia stato eretto in epoca classica, come presidio all’arteria commerciale che da Metaponto si rivolgeva verso l’interno. La caduta della città ionica avrebbe determinato la sua decadenza. Intorno all’anno mille, però, qui appare una struttura fortificata per volere di Bugiano Catapano, inviato da Costantinopoli per arginare l’ascesa normanna.
Nel 1058, Roberto il Guiscardo riconquistò il maniero e lo nobilitò facendone un sito strategicamente importante. Probabilmente, in questo periodo ebbe luogo un’importante ristrutturazione. Ma il momento di massimo splendore del Castello di Uggiano è in epoca angioina, quando l’università (l’abitato) contava circa 400 famiglie, uno delle più popolose della Basilicata.
Oggi ciò che resta di questa lunga storia è l’indimenticabile fascino di ruderi aggrediti dal tempo e delle intemperie in cui risuonano echi lontani di cavalieri e commercianti.