La storia di Isabella Morra è struggente e tenera al contempo.
La poetessa lucana del Cinquecento nacque e visse a Favale, l’odierna Valsinni (Matera), ai limiti della segregazione a causa della gelosia e della prepotenza dei fratelli.
Scrisse opere di un’intensità e di un lirismo elevatissimi, che condivise – in una relazione epistolare segreta – col poeta di origini spagnole Diego Sandoval De Castro, barone della vicina Nova Siri.
Non è mai stato chiaro se da questo scambio fosse realmente sbocciato un amore, se pure platonico, ma i fratelli di Isabella, baroni di Favale, lo stroncarono col sangue uccidendoli entrambi, poiché temevano che l’uomo potesse segnalare lo stato in cui la donna viveva al governatore della provincia di Basilicata.
Fu Benedetto Croce, nel Novecento, a rivalutare la figura di questa poetessa dalla tragica biografia, come pioniera del Romanticismo.
Una storia perfetta per essere trasposta sul grande schermo come, nel 2005, ha fatto la regista Marta Bifano dirigendo il mediometraggio “Sexum superando” e affidando il ruolo di Isabella Morra a Micaela Ramazzotti.
Il film, ovviamente, è stato girato in Basilicata. Valsinni è tornata a vestire i panni della Favale che fu per rievocare la storia della sua baronessa, mettendo in mostra il suo castello che lo stesso Croce definì ”suggestivo nell’architettura e imponente nella pienezza delle forme, classico nella fuga dei merli e delle feritoie”. Il maniero è arroccato sulla cima “D’un alto monte onde si scorge il mare”, come la poetessa intitolò un suo celebre sonetto, e attorno ad esso si sviluppa il centro storico del paese, oggi meta di numerosi visitatori.