Scordato è un film di Rocco Papaleo, con Giorgia, Simone Corbisiero e Angela Curri, che racconta la vicenda di Orlando Bevilacqua (Rocco Papaleo), un accordatore di pianoforti che vive senza particolari slanci a Salerno, e che è colto da un terribile mal di schiena. Ad aiutarlo, ci penserà Olga, una fisioterapista (Giorgia) che gl’impone un viaggio alla ricerca della sua “postura” da ragazzo…
Ci sono dei film che fanno moltissimo rumore; persino troppo e il loro frastuono – al limite del fastidioso – c’impone di dare loro molto più peso di quello che meriterebbero. Spesso, si tratta di grandi produzioni che hanno notevoli capacità di diffusione alle spalle.
Ma poi, per fortuna, ci sono le “altre” pellicole: quelle che dovrebbero fare molto rumore ma che, invece, rimangono garbate e meravigliose sinfonie cantate in sordina.
“Scordato” di Rocco Papaleo è forse tra questi ultimi ed è un bellissimo, divertente, amaro, poetico e ironico film d’autore.
Girato quasi interamente in Basilicata, tra Lauria, Maratea e Trecchina è una riflessione sul tempo che passa, su se stessi, sulla voglia di ricominciare a vivere e di fare in modo che il bambino o il ragazzo che siamo stati sia orgoglioso di ciò che siamo diventati.
Un approfondimento psicologico del proprio animo ma anche un scommessa su se stessi e sui “luoghi dell’appartenenza”, amati e odiati, in quel sud travolgente nella sua incontenibile bellezza – fatta di acqua di mare di cristallino, di boschi e di montagne a punta – ma in cui rimane sempre una zona d’ombra, o forse un nodo irrisolto, qualcosa che ha a che fare anche con la “questione meridionale”, tema quanto mai d’attualità eppure passato tragicamente di moda.
Ma non per Papaleo.
Scordato è divertente e appassionante. I personaggi si fanno amare come compagni di scuola a cui siamo stati legati e a cui andiamo spesso col pensiero, dimenticandoci però che sono passati anni da quando li abbiamo sentiti l’ultima volta; e forse ciò accade perché temiamo che siano loro a non riconoscerci più, specie se siamo andati via.
La fotografia di “Scordato”, inoltre, è incantevole: desaturata all’occorrenza e piena, solare e vivace così com’era nel ricordo e com’è ancora oggi. Basta volerlo.
Per chi scrive è forse il film più maturo e bello di Rocco Papaleo.
Ma al di là della storia che si fa amare, ancora una volta, si rimane rapiti dalla bellezza degli ambienti, dall’acqua e dai paesaggi che fanno venire voglia di mettersi in viaggio e di andare ad arrampicarsi tra le stradine in salita di Lauria, fino alla chiesa Madre e di mettersi a guardare il mare di Maratea solo per il piacere di vedere quanto è bello.
Un applauso anche al cast: Rocco Papaleo in primis, ma anche a Simone Corbisiero, Angela Curri e a un’inattesa ma molto brava Giorgia.
(Alessandra Accardo)