Dopo aver rivoluzionato in più occasioni la televisione italiana, grazie a format originali e irriverenti sempre intelligenti, nel 2001 Piero Chiambretti si lancia in un incursione nel cinema, dietro e davanti la macchina da presa.
Esce infatti nelle sale “Ogni lasciato e perso”, pellicola che racconta le vicende sentimentali di un popolare conduttore televisivo che viene letteralmente sedotto ed abbandonato. Una storia autobiografica che Chiambretti ambienta anche in Basilicata, a Maratea (Potenza).
La statua del Cristo redentore, che domina la “perla del Tirreno” dalla cima del monte San Biagio, e si fregia si essere la più alta al mondo dopo quella di Rio De Janeiro (Brasile), nel film diventa un confidente silenzioso ma rassicurante del protagonista, Piero C., presentatore dello show “That’s amore” (destino beffardo!) In crisi dopo essere stato mollato dalla fidanzata, Beatrice.
Oltre che a uno psicanalista, a un professore di filosofia e a una cartomante, l’uomo si affida anche alla statua marateota che, nella visione a tratti onirica della pellicola, rappresenta la fede, il suo ultimo appiglio, fino all’happy end finale che per il povero Piero arriva dopo tantissime peripezie.
Per visitare l’imponente statua e godere del fascino di Maratea dall’altro, però, non è necessario soffrire per amore, basta avere l’accortezza di parcheggiare l’auto nelle varie aree nei pressi e concludere il percorso o in bus o, per i più volenterosi, a piedi. Che vi si arrivi in un modo o nell’altro, l’importante è non lasciarsi sfuggire questa occasione.