Quando Mel Gibson visita Matera durante i sopralluoghi per le riprese del suo “La Passione di Cristo” dichiara: “ho perso la testa, è semplicemente perfetta”. Fu amore a prima vista, insomma, al punto che gli esterni della pellicola che racconta le ultime 12 ore della vita di Gesù furono girati quasi tutti nella città dei Sassi.
Quasi, perché una sequenza del film fu girata anche a Craco, il paese fantasma arroccato sui Calanchi, a poco meno di 60 chilometri da Matera. Non è la prima volta che questo piccolo paese finisce sul grande schermo. Il fatto che sia completamente deserto a causa di una progressiva quanto inesorabile frana che ha finito col minarne irrimediabilmente la stabilità, ne ha accentuato il fascino, conferendogli un’aurea austera e, al contempo, sinistra.
Non è un caso che proprio qui, Gibson, che col territorio aveva stretto un rapporto simbiotico e profondamente spirituale, abbia scelto di ambientare qui la scena in cui Giuda, pentito per aver tradito Cristo, si toglie la vita.
Assediato dai rimorsi, sotto gli occhi di un Satana al femminile interpretato da Rosalinda Celentano, l’uomo – dopo una corsa sfiancante tra i Calanchi, si ferma sotto il paese fantasma, accanto alla carogna di un cammello e, recuperata la corda usata come paramento per l’animale, pone fine alla sua sofferenza interiore.
Una scena forte, che resta impressa nello spettatore al pari del luogo in cui è ambientata.