Quali sono i posti migliori in Basilicata per vedere il foliage?
In autunno la magia dei boschi è al suo vertice. Le foglie cambiano colore e la Lucania – in molti luoghi – sembra assumere i caratteri di un mondo elfico. Ogni singola foglia sembra tramare per renderci felici; ognuna di esse sembra aprirci la strada verso universi armonici in cui tutto è in un equilibrio dinamico e vitale di cui noi siamo parte. La stagione più bella si apre come un sogno e i rami degli alberi sono il sipario che ci introduce sulla scena di un incantesimo lucano senza fine, identico a quello che vedevano i nostri padri. Il consiglio Wayglo: incamminatevi lungo i sentieri, tra i boschi, in silenzio. Provate a mettervi in ascolto della natura intorno; rispettate ogni forma di vita sul vostro cammino: un immenso senso di calore e di gratitudine vi ricamerà un senso di benessere di cui potrete godere a lungo.
Ecco 5 posti lucani in cui il foliage è uno spettacolo imperdibile, esaltato dall’odore della terra umida e dalle carezza di seta del vento:
- Bosco Magnano, Chiaromonte
- Bosco Favino, Castelsaraceno
- Faggeta della Costara, Sasso di Castalda
- I laghi di Monticchio
- Riserva antropologica statale del Monte Croccia, Accettura, Calciano e Oliveto Lucano
1 – Bosco Magnano, Chiaromonte – San Severino Lucano
All’interno del Parco del Pollino, tra San Severino Lucano e Chiaromonte, c’è il Bosco di Magnano. Tra colonne di Cerri e Faggi, si può seguire il torrente Peschiera incontrando, talvolta, anche la rara Rovere meridionale. Il giallo e il rosso delle foglie sono avvolgenti e potrebbe persino capitare – se si è molto fortunati e molto rispettosi dell’ambiente – di incrociare la lontra, vera “star” di questi luoghi. Altrimenti, guardatevi intorno: sulle vostre teste potrebbe sgambettare lo scoiattolo meridionale, dall’inconfondibile manto scuro, oppure tra le foglie vicino ai corsi d’acqua, un Ululone appenninico potrebbe nascondersi timidamente: è un rospetto di soli 3-4 cm con il ventre di un bel giallo, vivido come i colori della natura intorno.
2 – Bosco Favino, Castelsaraceno
I fusti diritti del faggio ci accompagnano alla scoperta dei colori dell’autunno all’interno di Bosco Favino, a Castelsaraceno. Si trova alle pendici del Monte Alpi, a circa 1400 metri di altitudine. La faggeta è fitta come un abbraccio di alberi intorno a noi e si possono seguire gli itinerari nel bosco senza salire in quota, verso tracciati adatti agli escursionisti più esperti: il foliage, del resto, si estende intorno a noi come un caleidoscopio colorato.
3 – Faggeta della Costara, Sasso di Castalda
Sasso di Castalda è nel parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese. La natura è rigogliosa e nel vicino Bosco di Costara l’autunno arriva a passo lieve, come una danza di farfalle variopinte. Camminando tra gli alberi, inebriati dai colori cangianti che baluginano alla luce del sole, capita facilmente di imbattersi in cervi e cerbiatti creando l’illusione, una volta in più, di trovarsi all’interno di una fiaba. Piogge di foglie dipinte ammantano i sentieri del bosco come un tappeto per prepararci alla vista dell’albero di San Michele. Si tratta di un un faggio. Ha 400 lunghi anni ed è un “albero padre” monumentale. Godere della sua vegliarda bellezza è un privilegio che rende ancora più magici i colori della natura che si susseguono rapidi nel corso di questa stagione simili a frammenti di un glorioso mandala.
4 – I laghi di Monticchio
Il foliage in Basilicata è come quel punto in cui la trama del sacco di un mago si allarga fino a produrre una profonda fenditura nel tessuto: allora, lo spacco mostra tutta la fantasiosa complessità del contenuto. Allo stesso modo, le foglie colorate lasciano fluire i pensieri che s’inseguono come traiettorie di lucciole. Un’immagine che sembra particolarmente viva nei pressi dei laghi di Monticchio. Qui l’autunno colora le sponde con giochi degli specchi (d’acqua) che amplificano il foliage creando movimenti e screziature particolarmente seducenti.
5 – Riserva antropologica statale del Monte Croccia
Nel paesaggio acuminato del Parco Naturale Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, c’è la riserva antropologica statale del Monte Croccia, a circa 1150 metri d’altitudine. Tra ottobre e novembre, cerri, aceri, roverelle, tigli e agrifogli tinteggiano questa piccola area protetta di appena 38 ettari che ha il vantaggio di unire alla screziata luminosità autunnale del foliage anche frammenti di storia. Qui, infatti, in mezzo al bosco, prendono vita – abbracciati a muschi e licheni- i resti delle poderose mura fortificate di un piccolo centro del IV – VI secolo a.C. Un posto che veicola sogni e suggestioni intense nel caleidoscopio dell’autunno.