La costa jonica lucana, con le sue spiagge sabbiose, abbraccia la pianura di Metaponto, che custodisce aree archeologiche importanti, tra le più interessanti e ricche della penisola. Una distesa in cui i Greci si stabilirono e fondarono colonie floride, teatro di scambi commerciali e culturali che perdurarono per secoli.
Le memorie e le glorie di questi tempi antichi si rinvengono nei siti archeologici di Metapontum e Siris-Herakleia. I primi ad arrivare furono gli Achei; i coloni Greci trovarono in queste fertili superfici coltivate un’area accogliente in cui stabilirsi e lasciare tracce della propria cultura senza tempo.
Questo viaggio nel passato inizia nell’area archeologica di Metaponto. Fondata intorno all’VIII secolo a.C., fu scelta da Pitagora per la diffusione del suo pensiero. La testimonianza più maestosa della civiltà ellenica è posta al di fuori della città: si tratta delle Tavole Palatine, o Tempio di Hera, il principale luogo di culto di tutta l’area. Lo stile dorico è raccontato dalle 36 colonne, di cui 15 intatte e ben conservate. Della città antica sono visitabili i resti del teatro, dell’Agorà, del Tempio di Apollo Licio, di Demetra ed Afrodite, e la Necropoli.
Seguendo la bussola in direzione sud, raggiungiamo Heraclea (oggi Policoro), eretta nel 433 a.C. sulle rovine dell’antica Siris fondata, a sua volta, nel VII secolo a.C. dai Greci dell’Asia Minore. Per la sua prosperità, la città fu scelta come capitale della Lega Italiota, l’unione delle città della Magna Grecia, ruolo che ricoprì a lungo per la sua posizione baricentrica nel Golfo di Taranto e per la collocazione strategica, lambita dal mare e solcata da fiumi navigabili, che intercettava i traffici commerciali con l’Oriente. Il Parco Archeologico Siris-Herakleia riserva un percorso interessante tra i resti dell’abitato: le insulae disegnate dall’intersezione tra la via centrale (plateia) e le vie secondarie (stenopoi), le fondazioni del tempio arcaico di Demetra e altri edifici sacri.
Una delle testimonianze della fiorente civiltà che prosperò in questi luoghi è rappresentata dalla Moneta di Metaponto, che raffigurava una spiga di grano su una faccia e sul retro oggetti di varia natura tra cui eroi, condottieri e divinità, anche elementi naturali o legati alle pratiche agricole.
Questi e altri importanti reperti, come le ceramiche micenee, i monili e i gioielli rinvenuti nell’area sono conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Metaponto e nel Museo della Siritide a Policoro, luoghi ideali per approfondire e concludere questo viaggio nel passato glorioso della Magna Grecia.