La Dorsale appenninica lucana si allunga, da nord a sud, attraversando diverse località montuose. Boschi di querce, faggi, praterie, serre e cime tutte da esplorare. Fruibili tutto l’anno praticando trekking, mountain bike, equitazione, sci escursionismo o ciaspole.
Il monte Vulture (1326 metri), al confine nord della regione, è un vulcano spento con due laghi (laghi di Monticchio) che occupano il cratere principale. Ricche di faggete e castagneti, nonché di numerose sorgenti d’acqua, le sue pendici si estendono fino agli abitati di Melfi, Rapolla, Barile, Rionero in Vulture, Atella.
Nella parte nord-occidentale, il gruppo montuoso Eremita Marzano è caratterizzato dalla presenza dei “Vucculi”: profonde grotte naturali che costituiscono il fenomeno carsico più importante di tutta la regione. Il monte Paratiello (1445 metri) è il più alto del gruppo.
Il parco di Gallipoli Cognato e piccole Dolomiti Lucane, situato nel cuore della regione, ospita gli antichissimi insediamenti umani del monte Croccia in un fiabesco bosco di cerri dalle forme ondulate, in netto contrasto con le spettacolari cime delle piccole dolomiti.
Non lontano da Potenza, ampie faggete e cime che si innalzano fino ai 1835 m del monte Volturino, caratterizzano il comprensorio Sellata-Volturino, che offre un’ampia rete di sentieri e percorsi per attività outdoor durante tutto l’anno.
Il massiccio del Sirino, con le sue quattro cime, tra i 1900 e i 2005 m, fa da spartiacque tra la valle del Noce e quella del Sinni. Alle sue pendici, il Laudemio (1525 m), è il lago di origine glaciale più meridionale d’Italia.
Tra i comuni di Spinoso e Castelsaraceno e San Chirico Raparo, si estendono le vaste pendici del monte Raparo (1764 metri). Il suo nome deriva dal suo caratteristico aspetto: rapato, appunto. Dalla sua vetta si domina l’intera val d’Agri.
A sud di Castelsaraceno, il monte Alpi con le sue spettacolari cime gemelle di circa 1900 metri, è l’avamposto nord del parco nazionale del Pollino. Tra le sue pareti impervie è possibile ammirare i primi esemplari di pino loricato. Più a sud, oltre la valle del Sinni, si estende il cuore del parco con le cinque vette disposte attorno ai piani di Pollino (2000 metri), e raggiungono il punto più alto dell’Italia meridionale peninsulare con i 2268 metri di Serra Dolcedorme. Il Parco è un luogo unico, ricco di biodiversità, grazie alla sua posizione tra il mar Ionio e il mar Tirreno. I due mari sono entrambi visibili dal Giardino degli Dei su Serra di Crispo (2053 metri). Questo luogo di estrema bellezza ospita un’alta concentrazione degli alberi simbolo del parco – i pini loricati – che qui, tra prati e rocce, sembrano giganti bonsai amorevolmente curati.