La Basilicata è bio! Distese di campi di grano, da attraversare correndo, accarezzando le spighe mature come fossero i capelli biondi di un bambino; distendersi ai piedi di un ulivo per guardare il cielo, tra il frinire delle cicale, d’estate, o il ronzio delle api mescolato all’odore del rosmarino e dei fiori di acacia, in primavera. È contadina la natura più intima della Basilicata e ha una vocazione squisitamente biologica. Solo nel 2021, infatti, la superficie agricola dedicata al bio si è incrementata di quasi 100 000 ettari: una delle regioni italiane più interessanti sotto questo profilo. Partiamo, quindi, in un itinerario straordinario alla scoperta dell’essenza biologica lucana, in un viaggio in cui tutto farà bene a noi e alla terra.
Prima tappa: Potenza
La campagna nei dintorni di Potenza è una radiosa moltitudine di bellezza e di essenze arboree tra gli scenari struggenti dell’Appennino Lucano. Tra pinnacoli raggianti di storia e valli scavate dal Basento, si dilungano le greggi di pecore e quelle di mucca pezzata dell’azienda agricola Taverna Centomani di Anna Affinito dove si produce lo yogurt migliore di tutta la Penisola, secondo una classifica del Gambero Rosso. Il sapore dei prodotti caseari varia leggermente al mutare delle stagioni con una cremosità che è promanazione diretta dell’amore per gli animali e per l’intero territorio. L’azienda agricola offre anche l’opportunità di soggiornare in agriturismo in contrada Centomani, a pochi Km dal centro di Potenza, tra gli spazi infiniti delle Dolomiti Lucane.
Seconda tappa: Ripacandida
Il nostro itinerario nella Basilicata bio, prosegue a Ripacandida. Il borgo si distende mollemente tra le colline del Vulture-Melfese. Si è meritato il nome “città del miele” grazie al suo Millefiori che racchiude tutti gli aromi espressi dal terreno vulcanico e dalla vegetazione spontanea della zona. Dal gusto leggermente amarognolo è, invece, il miele di castagno. La sua essenza è particolarmente intensa grazie alla recente conversione al biologico di antichi castagneti nei dintorni del Vulture. Un mix di odori e sapori irresistibili. Sono oltre 600 gli apicoltori lucani che fanno riferimento al Consorzio regionale di valorizzazione e tutela del miele lucano che ha la propria sede a Ripacandida. Qui, si trova un laboratorio in cui si estraggono diverse varietà di miele biologico. Una soddisfazione per il palato e la natura.
Terza tappa: Albano di Lucania
L’incantesimo è una delle componenti prioritarie del borgo di Albano di Lucania, incastonato su uno dei picchi delle Dolomiti Lucane. Tutto – all’interno di questo comune a quasi 900 metri sul livello del mare – assomiglia a una danza arcaica e variopinta in cui ognuno ha la possibilità di trasformarsi in un illusionista. Accade all’interno del museo interattivo del gioco di strada e del giocattolo povero e nelle notti della magia, celebrate d’estate. Ma succede anche nell’assaggiare l’olio extravergine di oliva che qui si produce. In bocca, libera tutta la sua fantasia aromatica riportando alla mente la varietà rocciosa e arborea delle montagne intorno. In effetti, ha del miracoloso quest’olio tra i più celebrati della Basilicata, come quello prodotto da Pepe Luciano oppure dall’azienda Fontana dei Santi, un’impresa a conduzione familiare che lavora olive delle varietà autoctone Fasola e Tarantin.
Quarta tappa: Stigliano
In provincia di Matera, Stigliano è un crocevia tra l’area dei calanchi e il parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane. A questa commistione tra paesaggi intensi e contrastanti deve forse la forza porosa della sua pasta, rigorosamente biologica, dai formati più vari. È prodotta con farine a chilometro 0 e autoctone lucane, provenienti da Stigliano o dai vicini comuni di Genzano di Lucania, Gorgoglione, Matera e San Mauro Forte. Il suo contenuto proteico è elevato, il suo sapore è forte e genuino. I raschiatelli e gli strascinati accompagnati da un buon sugo al pomodoro valgono da soli il viaggio.
Quinta tappa Montescaglioso
La piana di Metaponto è un’area fertile e rigogliosa. Ai tempi della Magna Grecia era considerata un importantissimo granaio. Oggi, spicca soprattutto per la produzione della fragola candonga e di alcuni ortaggi. Tra questi, il finocchio dell’azienda agricola Simmarano, prodotti da Domenico e dal figlio Marco.
In ognuna di queste tappe si scoprirà che il gusto del biologico è diverso, perché si compone della complessità della terra e si nutre di cura e rispetto. Inoltre, un viaggio nel “bio” lucano è una festa per l’ambiente.
Basilicata bio: come arrivare
Potenza è raggiungibile da nord con mezzi propri attraverso l’A1 e il raccordo autostradale Sicignano – Potenza o in treno, lungo la tratta Roma- Taranto.
Da Potenza, Ripacandida è raggiungibile in auto in circa 50 minuti attraverso la strada statale SS658.
Da Ripacandida, si raggiunge Albano di Lucania in poco più di un’ora attraverso la Strada statale SS658 e la SS 407 Basentana/E847 in direzione di SP16.
Da Albano di Lucania, si giunge a Stigliano attraverso la SS407 Basentana/E847 e poi la SP4 in direzione SP103 in una cinquantina di minuti.
Da Stigliano, si raggiunge Montescaglioso in un’ora tramite la SS407Basentana/E847.