Il cognome Pentasuglia, a Matera, evoca nella memoria collettiva ricordi gloriosi legati all’arte della cartapesta. Una dinastia di artisti che con l’ultimo rampollo, Raffaele, ha subito una notevole evoluzione.
La sua bottega-laboratorio si trova in via delle Beccherie, nel centro storico di Matera, e dalla vetrina si possono scorgere tanti piccoli o grandi personaggi singolari e originali. Cartapesta, creta e ceramica: sono i materiali utilizzati da Raffaele per realizzare le sue sculture. Rigorosamente fatte a mano, curate in ogni piccolo dettaglio e sfumatura di colore, queste opere offrono una meravigliosa armonia e contaminazione di soggetti: dalla tradizione contadina tipica della città dei Sassi fino all’universo fantasy (vero cavallo di battaglia dell’artista). Gnomi, Gundalf e molti altri personaggi del mondo di Tolkien, di Star Wars e di altre storie fantastiche; per non dimenticare anche la canonica balena Moby Dick di Melville; e i volti degli anziani lucani o il più noto e temuto “monachicchio”, o monacello.
Quest’ultimo è un leggendario personaggio della tradizione lucana, una specie di folletto dispettoso, mai cattivo, che turba il sonno dei superstiziosi, nasconde oggetti in luoghi impensabili e si diverte a fare nodi alle code degli animali.
L’unico modo per fermare il “monacello” è rubargli il cappello: quest’ultimo elemento, infatti, nelle sculture di Pentasuglia, è enfatizzato in termini di colore. Ovviamente, come vuole la tradizionale familiare, non possono mancare all’interno della bottega di Pentasuglia anche realizzazioni di manufatti in cartapesta, ad esempio degli scorci dei Sassi. Quelli che si trovano in questo luogo sono dei ricordi diversi della città di Matera, ma sicuramente molto apprezzati dagli amanti dell’arte.
Un artista a tutto tondo che i materani conoscono benissimo e apprezzano particolarmente, grazie alle molte mostre personali e alla realizzazione del carro trionfale per la festa della Madonna della Bruna del 2018 e del 2019.