La passione del popolo lucano per le tradizioni religiose viene perpetrata da sempre, in ogni angolo della regione, anche il più remoto. I solenni festeggiamenti dei Santi Patroni delle due città capoluogo assumono per le comunità un valore non solo liturgico, ma anche popolare e identitario: ogni anno, rispettivamente a maggio e a luglio, Potenza e Matera rinnovano questo tributo, attirando sempre più turisti e curiosi e svelando la loro natura più passionale e festosa.
Il 29 maggio, alla vigilia della festa religiosa di San Gerardo, prende vita la Storica Parata dei Turchi, le cui origini si attestano intorno alla fine del settecento. Il corteo di 1000 figuranti che si snoda per le vie della città riproduce ambientazioni del 1800, del 1500 e del 1100 in un susseguirsi di stendardi, tamburi, guerrieri a cavallo e dame in abiti d’epoca. Particolarmente scenografiche sono la rappresentazione di San Gerardo bambino su una barca che salva la città dall’invasione dei Turchi giunti risalendo il Basento, e la carrozza del Gran Turco Civuddìn con il suo harem e gli spadaccini che inscenano combattimenti. Il Tempietto del Santo, affidato ai portatori e preceduto dai cinti devozionali, chiude il corteo. Una volta raggiunto il centro storico si svolge il rituale della Iaccara, un enorme fascio di canne e legna alto dodici metri che, dopo essere stato trasportato in spalla da devoti in costume tradizionale, viene issato, scalato dal Capoiaccara e incendiato in onore del Santo, riproducendo una simbologia tipica dei riti arborei di origine pagana. La parata si conclude davanti alla Cattedrale di San Gerardo.
La festa della Madonna della Bruna ha origini antichissime: istituita nel 1389, rappresenta la vera essenza della città dei Sassi. La celebrazione devozionale inizia all’alba del 2 luglio con la processione dei pastori. Successivamente si radunano i cavalieri incaricati di scortare il Carro trionfale che trasporta la statua della Madonna sul trono, un enorme manufatto di cartapesta costruito ogni anno da un artigiano locale diverso. Trainato da otto muli, il carro sfila per le vie del centro fino alla piazza della Cattedrale, dove compie tre giri che legano la Vergine alla protezione della città. Una volta che la statua della Madonna viene ricollocata in Cattedrale, prende vita il momento più atteso e frenetico della festa: l’assalto al Carro, che viene distrutto dalla folla nel tentativo di conquistare anche un solo frammento, di buon auspicio per un nuovo inizio. I sassi e la Murgia vengono poi illuminati dai fuochi d’artificio che sanciscono la fine della festa.
Questi due eventi offrono l’occasione per immergersi nello spirito di queste due città, e conoscere non solo gli aspetti identitari profondi, ma anche quelli folclorici ed enogastronomici.