Non è esattamente un prodotto tipico della Basilicata, lo zafferano, ciononostante i turisti, i visitatori e i viandanti occasionali che passano da Tricarico possono acquistare anche in terra lucana questa spezia così pregiata. Sebbene possa sembrare così lontana dalle tradizioni culinarie della regione, la storia dello zafferano ha molto più a che fare con il popolo tricaricese di quanto si possa immaginare. Questa non è stata scritta, infatti, se non a partire dal 2017, anno in cui è stato depositato ufficialmente il marchio da Giuseppe Montesano, anche se affonda le sue radici nel passato arabo-normanno del luogo.
“Oro rosso” e “oro viola”, che dir si voglia, lo zafferano della collina lucana è un prodotto in grado di combinare sapientemente la scienza applicata alla coltivazione biologica, puntando sulla la certificazione di origine controllata e al titolo di Città dello zafferano per Tricarico. Ma qual è la particolarità dello zafferano della collina materana e perché sceglierlo? Quella studiata da Montesano è una coltivazione che preserva il legame tra territorio e prodotto, nel rispetto dell’ambiente attraverso l’adozione di procedure che consentano la conservazione di tutte le proprietà dello zafferano, da quelle organolettiche a quelle medicinali. Viene confezionato e venduto a stigmi interi in vasetti di vetro con chiusura rigorosamente ermetica, prediligendo un tappo a vite piuttosto che uno in sughero che, anche se esteticamente più suggestivo, risulta meno utile al fine di garantire il mantenimento delle proprietà della preziosa spezia