La mitologia e i retaggi del passato incontrano la natura in un luogo molto particolare: il Parco della Mandarra di Stigliano, in provincia di Matera.
“Mandarra” è un termine che potrebbe non suonare familiare ai più ma che, tuttavia, fa parte di un patrimonio culturale ben preciso, quello stiglianese.
La Mandarra è frutto della fantasia e della superstizione del luogo e ha le sembianze di una donna dalle proporzioni abnormi. Non è una strega, non ha particolari poteri magici, ma ha una particolarità: di giorno si nasconde negli anfratti e si può vedere solo di notte. Quando cala il buio, saltella librandosi con agilità sui tetti, nonostante le sue dimensioni, ma… guai a intercettare il suo sguardo, potrebbe piombarvi addosso e stringervi tra le sue lunghe gambe!
Nel 2021 a Stigliano hanno voluto dedicarle un parco che, non a caso, grazie a un’illuminazione sapientemente studiata, proprio di notte è più ricco di suggestioni. Nelle ore serali, con il favore del buio e della penombra, si può godere al meglio delle bellezze artistiche e naturalistiche di un luogo speciale, che ha un fascino tutto popolare.
Il Parco della Mandarra è una location unica in cui coesistono vere e proprie opere d’arte scavate nel legno realizzate da Andrea Gandini, artista di fama internazionale, nonché ideatore del parco e del festival di arte pubblica nato a Stigliano “appARTEngo”, e manufatti e statue in ferrocemento di Mario Sansone, maestro artigiano del posto.
Qui leggendarie tradizioni, personaggi curiosi e antiche superstizioni trovano il loro habitat naturale in perfetto equilibrio con l’ambiente circostante, incorniciati dalla pietra di Gorgoglione.
Se capitate a Stigliano e cercate la Mandarra potrebbe succedere che a indicarvi il percorso siano delle piccole creature, anch’esse legate alle superstizioni locali, i monacelli, fanciulli incappucciati che si divertono a fare dispetti e brutti scherzi, soprattutto ai più piccoli. Per renderli innocui, però, basta riuscire – secondo la tradizione – a prendere il loro cappello. Proprio i monacelli (m’nocidd in dialetto stiglianese) vi guideranno tra i sentieri del parco fino a condurvi al cospetto della leggendaria Mandarra. Ne troverete diversi: c’è quello accompagnato dalla fenice, simbolo della rinascita e quello con il gallo vigile. L’artigiano Mario Sansone ha scolpito ben otto monacelli, dove saranno? Il consiglio è quello di andare a curiosare, sapendo che di anno in anno il numero di creature che popolano il parco, cresce.