Potenza è una città moderna. Nel quartiere Poggio Tre Galli, a una prima, distratta occhiata nulla potrebbe far pensare alla storia antica di questo capoluogo. Ma è proprio qui che affiora prepotente il suo passato. È nascosto in una traversa di via Parigi dove sono ancora visibili i resti della villa romana di Malvaccaro.
Quest’edificio si sviluppa su più livelli e ha conosciuto il suo massimo splendore nel IV secolo; la sua origine, però, potrebbe ancora essere più antica, come testimoniano alcune tracce risalenti al I- II sec. d. C.
Questa ricca abitazione mostra ancora resti di marmi “pavonazzati”, con dettagli di un colore più scuro. Ma è nell’ampio spazio della sala da pranzo (il triclinium) che la grandiosità della villa appare in tutta la sua evidenza.
Un mosaico policromo, con un motivo a squame incorniciato da una fascia di triangoli disposti a spina di pesce, ritrae le Tre Grazie, al centro di un medaglione circolare. Le Grazie sono divinità legate al culto della natura, della vegetazione e della gioia di vivere ed erano rappresentate in molte case dell’Impero Romano.
Osservando quest’opera d’arte si ha l’impressione di essere catapultati nella dimensione allegra di in un pranzo di 2000 anni fa, quando fra il 300 e il 400 d.C. commensali potentini dell’epoca conversavano fra loro e Potentia era uno snodo carovaniero importante per tutta la Lucania interna.
(A cura di Alessandra Accardo)