La Basilicata, fino dal lontano 1.300 a.C., porta avanti una grande storia legata al vino. Merito della sua conformazione particolare, che unisce montagna e terreni vulcanici, costa e campagna. Il risultato è una produzione vitivinicola che si è rinforzata nel corso dei secoli, e che oggi ha regalato alla regione dei vini apprezzati anche oltre i suoi confini. Prodotti eccellenti, tutti da scoprire in un itinerario attraverso un’ideale strada del vino, che porti il viaggiatore non solo a conoscere il gusto dei vini pregiati, ma anche la terra da cui nascono e a cui sono strettamente legati, e le persone che sono dietro alla produzione.
Il viaggio ideale alla scoperta dei vini lucani non può che partire dalla zona del Vulture, la terra del sommo poeta Orazio. È in quest’area che nasce uno dei migliori vini rossi italiani, l’Aglianico del Vulture, prodotto di primissima qualità conosciuto anche come “Barolo del Sud”. DOC dal 1971 e DOCG per la tipologia “Superiore” dal 2010, l’Aglianico del Vulture deve il sapore ricco e sapido al Monte Vulture, vulcano estinto da millenni dove il vitigno autoctono Aglianico prospera su un terreno ricco di sali minerali, a un’altitudine tra i 200 e i 700 metri. Proprio per questo, la zona di produzione è molto ristretta e abbraccia appena 15 comuni della provincia di Potenza.
Tra tutti vi suggeriamo una visita a Barile, in particolare al Parco Urbano delle Cantine: è un sistema di grotte di tufo scavate all’interno di un colle e note come sheshë, dove ancora oggi si ripone il vino ad invecchiare. Il vostro viaggio deve passare anche da Rionero in Vulture, dove troverete molte cantine storiche che vi permetteranno non solo di degustare l’Aglianico, ma anche di scoprire storie e tradizioni del territorio e della viticoltura. Vi consigliamo le premiate Cantine del Notaio, che con i suoi tre percorsi – Viaggio Emozionale, La Bocca del Vulcano e Il Cuore Lucano – vi svelerà i segreti produttivi e conquisterà il vostro palato. E se vi trovate a viaggiare in autunno, non perdete l’Aglianica Wine Festival, evento itinerante che annualmente si sposta nei Castelli federiciani dei paesi del Vulture e interamente dedicato alla promozione dei vini della Basilicata.
Lasciato il Vulture il nostro itinerario si sposta verso sud, per raggiungere l’affascinante territorio del Materano per scoprire il Matera DOC, vino che è diventato un vero e proprio simbolo della città dei Sassi e della sua intera provincia. Comprende sei diverse tipologie di vini, tre rossi, due bianchi e uno spumante: sono il Matera Rosso, il Matera Primitivo, il Matera Moro, il Matera Greco, il Matera Bianco e il Matera Spumante. Per scoprirne tutte le differenze e i gusti vi consigliamo di soggiornare in città, che al di là del vino merita di essere visitata perché unica al mondo. Una volta che ci siete, passate le vostre serate in una delle molte enoteche che si trovano tra le vie di Matera. Vi consigliamo in particolare Radino Wine Bar, locale raffinato dove potrete mangiare bene, ma soprattutto dove potrete degustare un’eccellente selezione dei vini biologici che nascono proprio dall’azienda agricola Radino, in particolare il Primitivo.
Per la terza tappa della nostra strada del vino lasciamo il materano per immergerci, a circa 100 km di distanza, nel cuore della Val d’Agri, la zona montuosa compresa tra i monti Sirino e Volturino. Proprio qui, a 648 metri di altitudine, crescono i vitigni da cui nasce il Grottino di Roccanova, uno dei più giovani DOC italiani. Per scoprire le varietà di rossi, bianchi e rosati che compongono l’offerta del Grottino, il borgo dove recarvi è Roccanova. In realtà oggi il vino viene prodotto anche a Sant’Arcangelo e Castronuovo di Sant’Andrea, ma la sua conservazione avviene sempre ed esclusivamente nel paese dove è nato. Questo perché Roccanova è conosciuta per le tradizionali grotte-cantine, più di 350 locali scavati nella roccia. Dei veri e propri cunicoli dove, grazie ai livelli costanti di temperatura e umidità, le caratteristiche organolettiche del vino si mantengono inalterate nel tempo. Alcune risalgono al 1700 e, secondo certi racconti, sembra che il nome del vino nasca proprio da questi luoghi tipici in cui viene conservato ancora oggi.
Concludiamo il nostro itinerario alla scoperta dei vini della Basilicata spostandoci a circa 50 km da Roccanova, precisamente nella zona conosciuta come Alta Val d’Agri. Qui tre borghi si sono fatti particolarmente conoscere per la produzione di due rossi e un rosato che hanno meritato il riconoscimento DOC. Si tratta del Terre dell’Alta Val d’Agri, pregiato nettare che nasce da vitigni coltivati fino a 800 metri di altitudine nei comuni di Grumento Nova, Viggiano e Moliterno. Proprio quest’ultimo è la destinazione finale del nostro viaggio. Moliterno è un borgo ricco di storia, dove si possono visitare aree archeologiche di antiche colonie romane, palazzi nobiliari e il castello che domina il centro storico. Soprattutto, è famoso per essere la patria del Pecorino Canestrato Igp, formaggio dal sapore aromatico e piccante che viene conservato nei tipi fondaci, dei locali simili a cantine che dal 1700 vengono usati per questo scopo. Il modo migliore di concludere il tour della Basilicata vinicola? Degustare una fetta di Canestrato e accompagnarlo con un calice di Terre dell’Alta Val d’Agri, brindando a questa terra così fertile e ricca.