C’è un luogo magico in Basilicata che guarda al passato per costruire le fondamenta del suo futuro: è Calvello. Arroccato sulla cima di un colle e incorniciato dalle montagne, questo paese ha riscoperto la manualità e la fantasia che hanno reso grandi gli artigiani di un tempo e si è meritato l’appellativo di “Borgo delle Ceramiche”.
Oggi come allora, la ceramica calvellese ha mantenuto fede a una decorazione che la distingue da tutte le altre, un uccello con il corpo di un passero e la coda di un pavone, circondato da ghirlande e decori. Furono i monaci benedettini di Faenza a trasmettere l’amore per quest’arte a famiglie del posto che la tramandarono di generazione in generazione (alcuni ritrovamenti di buccheri greco-romani, in fase di analisi, potrebbero retrodatare la ceramica calvellese al 400 a.C.).
Oggi, qui, La Bottega della Faenza propone tradizionali produzioni ceramiche del luogo, affiancate da creazioni innovative. Si tratta di una realtà artigianale specializzata nella creazione di manufatti in maioliche e terracotta. Infatti, questa bottega deve il suo nome proprio alla maiolica, spesso detta “faenza”, e la sua origine ad un giovane maestro, Rocco Gallicchio. Il ragazzo fu stregato dal fascino di quest’arte fin da subito, si formò fuori e ritornò nella sua Calvello per mettere in piedi il suo sogno in largo Plebiscito 28. Da Gallicchio si possono acquistare manufatti per la tavola di ogni tipo e tra i colori prevalenti troviamo il giallo, il blu e il verde che fanno da decoro all’uccello simbolo di questa ceramica; il maestro non acquista il colore ma lo realizza partendo dai pigmenti del territorio, così come facevano gli antichi, e questo rende le sue opere quanto più vicine a quelle di un tempo.
La Bottega fornisce anche creazioni di interior ed exterior design e realizza pavimenti e rivestimenti (per informazioni: info@gallicchio.eu). Come non menzionare, poi, uno dei lavori eseguiti dal maestro in Basilicata? Una pavimentazione in piastrelle di terracotta che contiene i simboli dei 131 comuni lucani nel quartiere Parco Aurora di Potenza (area finalmente rinata dopo il terremoto dell’80).
(a cura di Grazia Valeria Ruggiero)