Colorato, caratteristico e fatto a mano: sono queste le caratteristiche del cucù (o cuccù che dir si voglia), il souvenir per eccellenza di Matera.
Si tratta di un fischietto in terracotta a forma di gallo, lavorato e decorato rigorosamente a mano da diversi artigiani di Matera. La storia e la tradizione di questo manufatto sono molto antiche. Si parte dalla Preistoria quando, con molta probabilità, aveva una funzione ludica essendo stato ritrovato in molte sepolture di bambini, ed era principalmente ricavato con ossa di mammiferi o gusci di molluschi. Con il passare dei secoli, dal Medioevo al Rinascimento, il cucù ha assunto la veste del fischietto vero e proprio: si poggiavano le labbra sulla coda del gallo e il soffio dava vita al tipico suono che somigliava al verso del cuculo, da cui ne deriva ancora oggi il nome “cucù”. Non poteva certamente mancare anche la funzione scaramantica, difatti per molto tempo i cucù sono stati murati nei camini per allontanare l’influsso degli spiriti maligni, oppure venivano posizionati sulle culle dei bambini che non avevano ancora ricevuto il battesimo, sempre come simbolo di protezione dall’invidia. L’ultima tradizione, quella più nota e tramandata oralmente, vuole che il cucù fosse il dono d’amore alla propria futura sposa; il gallo era (ed è) il simbolo di fertilità e prosperità, e il cucù diventava un modo per misurare la grandezza dell’amore. Il pretendente commissionava all’artigiano il fischietto da regalare alla ragazza e quanto più era grande, colorato e abbellito era il cucù, tanto era intenso l’amore (e il benessere economico) del ragazzo.
Con gli anni, i significati del cucù sono mutati, ma è ancora considerato simbolo di buon augurio e portafortuna. Per chi giunge in città può sembrare un semplice souvenir, e invece, dietro questo galletto ci sono tante storie e racconti locali da non dimenticare. Inoltre, essendo prodotti fatti a mano, ogni artigiano ha il suo stile, la sua tecnica, i suoi colori, quindi non resta che fare un giro tra le diverse botteghe del centro storico e dei Sassi e lasciarsi trasportare dalle diverse personalizzazioni.
Il cucù, a Matera, è anche altro. Tra le strade della città si possono incontrare sette sculture di cucù a dimensione d’uomo che sono state realizzate per la “Cucù Parade 2020” organizzata dalla Pro Loco Matera, una iniziativa per reinventare i classici spazi urbani. E per finire come non citare la canzone del cavalier Giovanni Martinelli dedicata proprio al cucù?
Da tanti anni facciamo i Cucù,
ora invece li fai pure tu,
ma l’argilla che abbiamo quaggiù,
certamente, non ce l’hai tu.
Tante cose facciamo però,
con l’argilla a noi tutto si può,
piatti, quadri, gioielli e cucù,
noi facciamo di tutto e di più, cucù.
Ne abbiam grandi e anche piccini, dai, fischia pure tu,
se lo suoni in ogni momento
tu sarai felice e contento,
se lo suoni in compagnia
porterà fortuna e allegria,
perciò, portalo sempre con te,
col Cucù tu sarai un vero Re,
perciò portalo sempre con te,
col Cucù sarai tu il vero Re!