Sulla sommità di una rupe, al centro del paese di Laurenzana, il borgo in provincia di Potenza tra boschi e campagne a 850 metri sul livello del mare, si erge il castello. Antichissimo, osserva l’abitato che si sviluppa ai suoi piedi con un’eco di rabbia o, forse, con la compostezza lievemente arcigna di chi abbia attraversato molte epoche. Le sue finestre, per lo più senza vetri, custodiscono segreti e alimentano alcune leggende come quella della “mezza signora” che, nelle ore più buie della notte, si affaccerebbe per osservare il paese muto e addormentato ai suoi piedi.
Si accede al maniero dal lato nordorientale attraverso tre ripide rampe di scale sostenute da sei arcate in pietra. Alcuni degli ambienti sono crollati, accrescendo il fascino antico dell’edificio.
La sua costruzione è quasi millenaria, risale probabilmente al 1150, eretto su un castello longobardo preesistente. Vi regnava in origine, secondo alcune fonti storiche, Guglielmo il normanno, figlio di Matteo di Tito. Nei secoli, il palazzo è passato ai signori Orsini del Balzo di Venosa, ai Loffredo, ai Filangeri… fino ai conti Belgioioso che vi hanno dimorato all’inizio del 1900.
Di fatto, molte delle nobili famiglie tra le più importanti del Meridione hanno attraversato la fitta planimetria di questo posto e si sono beati della lucentezza radiosa dei paesaggi e delle campagne intorno.
Tuttavia, la forma e la funzione del castello sono mutate variamente nel tempo. La costruzione, infatti, è passata da castro militare e difensivo a palazzo baronale, con una decisiva spinta al cambiamento soprattutto a partire dal 1483, quando divenne signore di Laurenzana Raimondo Orsini Del Balzo.
Allora, nella corte interna, al secondo piano, furono realizzate logge simili a quelle del castello di Venosa. La sua planimetria cominciava a modificarsi e, certamente, anche il tenore dei dialoghi che avvenivano all’interno delle sue solide mura mutava.
Nel 1700, l’antico maniero terminò la propria metamorfosi assumendo l’aspetto odierno. Il palazzo diventò sontuoso con un’armeria, delle stalle e una chiesa più ricca. Oggi, molto è andato perduto ma il castello continua a preservare l’anima del borgo, tenendolo stretto in un abbraccio di umile magnificenza e irrorandolo di fantasia con le molte leggende che gli sono state costruite intorno.