Entrare nel “Grande emporio Morelli” significa calarsi in un pezzo di storia di Matera.
La bottega, infatti, è attiva ininterrottamente dal 1883, un vero e proprio punto di riferimento per Matera, che dal 1935 ha sede in via delle Beccherie.
Durante tutto l’anno, in vetrina sono esposte centinaia dii pupi del presepe, molto note tra i materani e che incuriosiscono molto anche i turisti. Una tappa imperdibile, insomma, per chi si cimenta nella propria interpretazione artigianale della Natività, soprattutto da settembre a gennaio, quando l’assortimento di tutto il materiale necessario è ancora più ampio.
Ad accogliere i clienti e i visitatori, c’è il signor Vincenzo Morelli, che ha lavorato una vita intera nel negozio, sistemando le statuine con un ordine preciso e rigoroso, accumulando aneddoti e testimonianze che rendono ogni acquisto un’esperienza. A fargli compagnia, oltre a diversi amici, c’è suo figlio Emanuele, che continua la tradizione familiare con la stessa passione che gli è stata tramandata. Pastori, pecorelle, asinelli, zampognari, angioletti e tante altre figure, spesso anche stravaganti, realizzati artigianalmente e provenienti da ogni parte del mondo. I pupi che si possono trovare all’interno del “Grande emporio Morelli” partono dai 3 centimetri, e sono proprio quelli dalle dimensioni più ridotte a incuriosire, spesso per i dettagli decisamente minuziosi, insieme alla miriade di oggetti, come suppellettili, attrezzi da lavoro o vettovaglie, che per un presepe, a volte, possono davvero fare la differenza. Ce n’è per tutti i gusti ma soprattutto per tutti i formati.
I materani, però, conoscono questo emporio come “Michele la stoppa”, dal soprannome del nonno di Vincenzo, che – ad attività appena avviata – introdusse in città, da Napoli, la canapa, appunto “la stoppa”, che da allora iniziò ad essere usata sempre più frequentemente per la realizzazione di tessuti al telaio.
Il resto è storia. Michele Morelli, alias “la stoppa”, divenne il principale rivenditore di canapa in zona, ma non smise mai di vendere quegli oggetti come la carta, i colori in polvere e – soprattutto – i pupi.
Un pupo acquistato da “Michele la stoppa”, quindi, non è un semplice souvenir, bensì è il contributo che aiuta a restare viva una bella tradizione della città, spesso paragonata proprio ai luoghi della Natività.