Il castello di Laurenzana, a 850 metri d’altitudine, appare ai visitatori come un vecchio caparbio seduto sulla rupe. Di giorno, stormi di uccelli gli volano intorno, investendolo di stridi gioiosi. La storia gli brulica tra le pietre dal 1150 circa, periodo a cui si fa risalire la sua fondazione ad opera dei Normanni.
Di sera, le ombre che si ammassano tra le fenditure vuote del castello rendono plausibile persino l’esistenza dei fantasmi. In quelle ore, secondo una leggenda, appare lo spirito della “mezza signora”: si vede solo la parte superiore del corpo attraverso le finestre. Guarda, o forse veglia, sul paese addormentato.
È una storia che si tramanda da tempo ma nessuno sa a chi appartenga lo spirito di questa donna. Alcune voci dicono sia quello di Maria Donata Orsini, duchessa di Laurenzana, figlia di Gabriele Orsini. Visse a cavallo tra la prima e la seconda metà del 1400. Era molto pia e amava profondamente la gente. Le sue spoglie riposano oggi nel duomo di Venosa. Nel 1956, furono traslate dalla vicina chiesa di San Biagio: i suoi resti apparvero mummificati ed erano pressoché intatti.
Ma la leggenda della mezza signora non è l’unica ad ammantare di mistero la fortezza di Laurenzana. Ce n’è un’altra che racconta delle 365 stanze del castello: una per ogni giorno dell’anno. Perché sia proprio questo il numero degli ambienti, però, non lo sa nessuno.
Infine, esiste un’ultima storia legata a questo luogo millenario: riguarda la fondazione del maniero ed è particolarmente radicata nella coscienza popolare.
Si narra che intorno all’anno Mille, quando le incursioni arabe erano frequenti sul territorio lucano, Muettin del Merlo giunse a Laurenzana con la sua banda. Seminava terrore e miseria e decise di erigere una fortezza così grande da far impallidire qualunque signorotto. Osò costruire il suo castello proprio sulla rocca più inaccessibile del borgo, dove viveva un vecchio e saggio eremita. Il vegliardo custodiva un immenso quanto sacro tesoro. Pur di rubarglielo, Muettin non ebbe remore e lo uccise.
Ma fu ripagato con una spaventosa maledizione. Uno ad uno, tutti gli uomini che lavoravano alla costruzione del suo maniero si suicidarono e, di notte, Muettin Del Merlo si svegliava udendo queste parole: “Muettino, Muettino, oggi un altro se n’è andato; il tuo castello dovrai fartelo da solo; lo farai superbo e bello, ma da solo ci starai, finché ultimo morrai».
Quando la fortezza fu completata, gli operai erano tutti morti. Un giorno, Muettin sentì la voce dell’eremita alle sue spalle per l’ultima volta. Si girò. Dietro di lui centinaia di scheletri lo stavano braccando. In preda alla follia, Muettin fuggì disperato e corse fino a morirne.
Alcuni raccontano che sia ancora là, nel castello di Laurenzana, preda dei suoi fantasmi.