L’Agri è il secondo fiume della Basilicata per lunghezza, ma è il primo per ricchezza d’acqua; anticamente era chiamato Akiris, che in lingua osca significa fiume navigabile. Nasce tra le pieghe della serra di Calvello e attraversa la regione fino al Mar Jonio.
Il suo corso attraversa una valle rigogliosissima, ricca di prodotti tipici eccellenti dell’enogastronomia lucana e di borghi che offrono interessanti opportunità di visita. Il suo bacino è alimentato da fiumi e torrenti, risorsa primaria per i paesi dell’alta valle, che con l’acqua hanno stretto un rapporto di simbiosi, particolarmente evidente in alcune opere e manufatti.
Situata a 980 m s.l.m. nel territorio di Paterno, la sorgente Sorgitora è un meraviglioso punto di partenza per questo itinerario. Il paesaggio circostante è caratterizzato da fenomeni carsici e inghiottitoi. Qui trae origine l’Acquedotto dell’Agri, imponente opera ingegneristica di 300 chilometri risalente all’epoca fascista, che termina alla fontana di Scanzano Jonico, su cui sono scolpite le parole “Ave aqua, fons vitae, morbis inimic“. Oltre alla fontana in pietra locale con le bocche di leone, si può ammirare il Palazzo dell’Acquedotto, un caseggiato in stile razionalista, sede storica dell’Acquedotto Lucano.
Proseguendo a sud si raggiunge Tramutola, che con l’acqua ha un rapporto particolarmente stretto: sorge infatti in una valle denominata Acqua Tramutola, e celebra la Madonna portata in processione su una barca di rose. Il cuore del borgo custodisce Ngap l’acqua, l’antico lavatoio comunale del XVII secolo, che tuttora svolge la funzione di luogo identitario di incontro collettivo. L’acqua sorgiva alimenta la bella fontana in pietra con mascheroni, risalente allo stesso periodo, e un antico mulino; l’edificio ristrutturato, di proprietà comunale, ospita la ricostruzione di un impianto di molitura.
L’itinerario conduce poi a Sarconi, nel cui abitato si può ammirare un’opera unica nel suo genere: l’acquedotto Cavour. Costruito tra il 1863 e il 1867, questo capolavoro di ingegneria idraulica progettato dall’architetto napoletano Pizzicara fu commissionato e finanziato da cinque famiglie della zona. Ha rappresentato una vera rivoluzione per il territorio, consentendo il miglioramento delle uniche fonti di reddito, agricoltura e allevamento, e lo sviluppo di produzioni eccellenti, come il fagiolo di Sarconi IGP a cui in agosto è dedicata una sagra. La maestosa struttura a due arcate di pietra e mattoni conduce ai giardini sul Torrente Sciàura. Nei pressi del borgo sorge il Parco fluviale Baden Powell, dove si può passeggiare costeggiando il Torrente Maglie, ammirando i resti di antichi mulini ad acqua e un ponte antico.