Il verbo intrecciare può associarsi a cose ma anche a persone; intrecciare oggetti, intrecciare rapporti. Vi è un posto a Matera, nella parte più storica della cittadina lucana, precisamente nel Sasso Barisano, in cui una persona ha compreso pienamente il senso del termine “intrecciare” e lo ha condiviso con la sua comunità. Si tratta di un’artigiana, la signora Angela Ramundo, che in via Rosario ai civici 31 e 32 ha dato vita a Crea che Ricrea. Crea che Ricrea è per prima cosa un laboratorio artigianale di maglieria, ma come vedremo è anche molto altro. La signora Angela si appassionò alla maglieria fin da giovanissima e in un laboratorio specializzato fece sua l’antica arte di intrecciare fili. Un mestiere che, forse, teneva a non far cadere nel dimenticatoio per questo fondò Filati nel 1973, un punto vendita di filati pregiati e un laboratorio per la produzione di manufatti in filo. Dopo ben 36 anni il cambiamento e il lancio del progetto Crea che Ricrea, che, attualmente, occupa due ampie grotte scavate nel tufo, architetture che hanno reso celebre Matera nel mondo. Qui si producono capi di abbigliamento e accessori realizzati prevalentemente a maglia, con uncinetto, ferri e decorazioni ad ago. Spesso Angela trova ispirazione per le sue creazioni dalle vecchie foto in bianco e nero e dai soggetti che ritraggono. Quali oggetti si possono trovare da Crea che Ricrea? Abiti, scialli, borse, cappelli e tanto altro, tutto rigorosamente realizzato a mano con strumenti antichi e filati pregiati.
Crea che Ricrea non si presenta come una comune attività artigianale focalizzata alla mera vendita, ma come un luogo in cui si può sì entrare ed acquistare uno scialle decorato, colorato e avvolgente ma anche realizzarlo. Angela ha ricreato il cosiddetto “vicinato” materano, che per essere più moderni potremmo definire un filo-caffè: un posto in cui incontrarsi, sorseggiare un caffè, raccontarsi esperienze di vita o fatti del giorno e nel frattempo osservare Angela, apprendere la tecnica e sferruzzare. È così che magicamente si intrecciano fili e al contempo si intrecciano storie.
Angela Ramundo è stata fautrice di più edizioni di un evento originale quanto le sue creazioni, che si è ripetuto per più anni, la Festa del cappello, tra i suoi slogan “mettere il cappello giusto alla persona giusta”. Nel 2017, in occasione del settantesimo anniversario del diritto al voto delle donne italiane, la Ramundo ha celebrato l’eleganza che le suffragette preservavano seppure in un momento di lotta, sono stati esposti cappelli associati a volti di note donne, tra cui le attrici del film Suffragette; nel 2019 ha omaggiato le donne che hanno contribuito al traguardo di Matera 2019, realizzando per loro cappelli su misura.
Crea che Ricrea possiede il marchio “Bottega accogliente” ideato e rilasciato da Confartigianato Imprese, che identifica le attività artigiane che si impegnano a tessere un rapporto di condivisione con la comunità, integrandosi pienamente nel tessuto economico e in quello turistico, mettendo in luce il loro valore culturale.
(a cura di Grazia Valeria Ruggiero)