La chiesa madre di San Michele Arcangelo, a Pomarico (Matera), è un peculiare esempio di architettura barocca, con la slanciata facciata caratterizzata dalla presenza della torre campanaria in posizione centrale, che le conferisce una spiccata verticalità.
L’interno del tempio custodisce numerose pregevoli opere, tra cui spicca, nella parte sinistra del transetto, la magnifica Santissima Concezione firmata da Pietro Antonio Ferro.
Il Ferro figura tra i maggiori artisti lucani dell’epoca moderna, e in particolare nel periodo della Controriforma è quello che più si distingue nella Lucania orientale. In special modo si lega precocemente alla committenza francescana, con cui instaura una proficua collaborazione che lo porta a realizzare un notevole numero di opere, anche grazie alla collaborazione di numerosi aiuti, tra cui figurano i suoi figli Giovanni Battista e Carlo.
Il contratto relativo alla commessa per il dipinto, datato 22 Luglio 1601, conferma la città di provenienza dell’artista, citato come de terra de Ferrandina, e ci informa della tariffa (40 ducati) che i fratelli Russo pagarono per offrire l’opera alla vecchia chiesa Parrocchiale.
Rapide pennellate danno vita ed espressività alle figure di Dio padre, in alto, e ai santi Francesco d’Assisi, in basso a sinistra, e Antonio da Padova, in basso a destra, che formano così un triangolo attorno alla luminosa immagine della Vergine. Uno splendente dinamismo tutto barocco esalta un turbinio di puttini che spuntano sui lati della Madonna, presentando simboli mariani desunti dal Cantico dei Cantici.
Questa Santissima Concezione, in particolare, rappresenta una sorta di manifesto non solo del suo stile, ma anche della pedagogia iconografica e didascalica tanto cara ai Frati Minori.