La Basilicata è una terra che sorprende, a macchia di leopardo il territorio ospita aziende agroalimentari che trattano prodotti di ogni genere. Chi lo avrebbe detto che a Palazzo San Gervasio si producono noci di altissima qualità? Il merito è di Bionoceto e, come si evince dal nome, si tratta di un’attività agricola convertita interamente al biologico — una scelta intrapresa ben vent’anni fa e che come si suol dire “ha dato i suoi frutti”. Sono due le tipologie di noci offerte, la noce Chandler e la noce Hartley, ottime come spuntino (una tira l’altra) o immerse in uno yogurt bianco. Bionoceto ha un suo punto vendita (un sacchetto da mezzo chilo ha un costo che si aggira tra i 4 euro e i 6 euro).
Ad un primo sguardo poco attento le due tipologie di noci potrebbero sembrare simili, ma ci sono delle differenze sia d’aspetto che di sapore. Hartley è l’unica noce capace di “reggersi in piedi” grazie alla sua forma piramidale. Il guscio è chiaro e il sapore è dolce. La noce Chandler, invece, ha gusto mandorlato, forma ovale, colore naturale e guscio poco rugoso e molto sottile, tanto che è facilissimo sgusciarla con la sola forza delle dita. E alle caratteristiche visibili e a quelle gustative si aggiungono i tanti benefici che questo prodotto tutto lucano dà al consumatore: riduce il livello di colesterolo nel sangue, protegge dalla malattie cardiache, previene l’invecchiamento, stimola il corretto funzionamento dei muscoli e del cervello, aiuta il transito intestinale ed è un ottimo antidepressivo naturale.
Bionoceto è biologico. Una produzione di questo tipo implica un impegno doppio. Ogni operazione si svolge in un tempo minimo che preserva la qualità del prodotto, ad esempio per rendere più agevole e immediata la raccolta delle noci si presta una minuziosa attenzione al costante miglioramento dell’interfilare. Per contenere eventuali patologie e facilitare il controllo nel rispetto dei disciplinari biologici si preferisce una disposizione degli alberi ariosa e non intensiva. Infine, Bionoceto non poteva non sostenere la filiera corta; ogni singola noce lascia il suo albero e dopo pochissimi giorni giunge nella confezione e il tragitto è di soli pochi metri.
(a cura di Grazia Valeria Ruggiero)