In gergo si chiamano “rami secchi” le linee ferroviarie dismesse o i tratti di linee attive abbandonati in seguito alla realizzazione di varianti di tracciato. Soprattutto a partire dagli anni ’40 e ’50, lo sviluppo dell’industria automobilistica ha portato alla sospensione e poi alla progressiva chiusura all’esercizio di migliaia di chilometri di ferrovie in tutto il paese, che hanno finito per essere sostituite dal trasporto su gomma.
Anche la Basilicata ha vissuto la nascita e l’abbandono di un patrimonio ferroviario molto complesso, fatto di sedimi continui che si snodano nei territori collegando borghi rurali, di infrastrutture (ponti, viadotti, gallerie), di stazioni e caselli che giacciono abbandonati e spesso nascosti.
Recentemente, grazie all’evoluzione del turismo verso modelli più attenti e sostenibili, alcuni tratti di ex ferrovie sono stati recuperati e riconvertiti per essere percorribili a piedi o in bicicletta.
La pista ciclo-pedonale realizzata sulla ex-ferrovia Lagonegro-Rotonda è un intervento di recupero molto importante e interessante da questo punto di vista, una straordinaria opera di collegamento tra i paesaggi e la storia dell’entroterra. Il tratto lucano di questa vecchia ferrovia (che arrivava fino a Spezzano Albanese per un totale di più di 100 chilometri), si snoda per circa 35 chilometri lungo la dorsale appenninica calabro-lucana attraverso due parchi nazionali (Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese e Pollino). Costruita tra il 1915 e il1929, è un capolavoro architettonico-ingegneristico dai numeri eccezionali: 28 ponti in muratura, due bellissimi ponti in ferro, 13 gallerie, una galleria elicoidale e diverse opere murarie. Fruibile a piedi o in bici da Lagonegro a Castelluccio Inferiore, consente di scoprire luoghi inattesi e regala scorci panoramici che tolgono il fiato. Sulle sponde del Lago Sirino è possibile noleggiare biciclette a pedalata assistita, mezzo ideale per percorrere questo capolavoro assoluto.
Un’altra imponente opera di perizia tecnica è la ex-ferrovia Potenza-Laurenzana: un tracciato di circa 42 chilometri, dei quali solo un quinto si sviluppa in orizzontale, che raggiunge la sua quota massima a 1.115 m s.l.m. Anche in questo caso 11 gallerie, 33 opere (tra ponti e viadotti), varie stazioni, caselli e fabbricati, valorizzano la fruizione di una infrastruttura che immediatamente rievoca la suggestione del passato. I primi chilometri, che collegano Potenza alla riserva naturalistica di Pantano, è in fase di trasformazione in pista ciclo-pedonale, che si connetterà al tratto già riconvertito che raggiunge Pignola, bel borgo montano alle porte del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano.
Il tratto successivo si inerpica verso il Valico della Sellata ed è ben visibile dalla strada Provinciale SP5: guardando a destra, è possibile ammirare la massicciata che si immerge nella faggeta. Oltre il valico la traccia è stata recuperata, ed è percorribile a piedi o in mountain bike per circa 5 chilometri. Passeggiando lungo il sedime è possibile imbattersi nel bel casello di Abriola e godere di una vista meravigliosa sul paese di San Valentino.