A Palazzo Lanfranchi, a Matera, c’è un’opera straordinaria. E commovente.
Si tratta di “Lucania ’61”, un dipinto di Carlo Levi su commissione del Comitato per le celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia allo scopo di rappresentare la Basilicata alla mostra “Italia ’61”, che si svolse a Torino nel mese di maggio del 1961.
È un olio su tela dalle dimensioni impressionanti, un capolavoro lungo venti metri.
Il filo conduttore del dipinto è Rocco Scotellaro, il poeta della libertà contadina amico di Levi e osannato da figure come Eugenio Montale e Italo Calvino.
Scotellaro è raffigurato quasi come un profeta, in un rimando religioso-lirico in cui si affacciano tutte le espressioni più iconiche della Basilicata e del Mezzogiorno, con la sua carrellata di maghe, contadini, animali… ma anche figure storiche di rilievo nazionale come Francesco Saverio Nitti.
Soprattutto, guardando questa tela, si è come sopraffatti dalle decine di occhi neri che ci guardano e ci mostrano senza filtri un passato di dolore e di miseria. La figura della maga, avvolta in uno scialle scuro, ha uno sguardo così penetrante da catturare l’attenzione pur se immersa tra molti altri personaggi, alcuni dei quali con il volto arso dal sole e quasi scarnificato. Su tutti, riluce la figura radiosa di Scotellaro in piazza, in mezzo alla gente, con il sorriso gioioso “aperto all’amicizia” che, a detta di quanti lo conobbero, lo contraddistingueva.
In questo dipinto colossale c’è la morte dello stesso Scotellaro, con le lapidi lontane del cimitero in cui è sepolto. Ma c’è anche la vita, ed è tanta, febbrile e intensa sebbene bilanciata da una povertà accecante.
Spirali di figure femminili chiuse nel nero del lutto respirano la morte in una grotta verde. Ma, poi, l’occhio scorre e da questa scena di disperazione si passa alla tranquillità del sonno dei bimbi, legati gli uni agli altri in lettini o in braccio alle madri. E poi ancora, il volto di Rocco adolescente. C’è molto affetto in questo quadro e molto voler condividere con gli altri. Traspare ovunque.
“Lucania ’61” è un racconto corale che attraversa i secoli e la storia della Basilicata. La possibilità di riscatto è rappresentata proprio dalla parola di Rocco Scotellaro che parla in piazza. È circondato da molti, e arringa la folla con una concitazione che appare travolgente dentro e fuori il quadro. In una commistione di politica e poesia tipica dell’indole genuina del poeta contadino.
L’artista Guttuso definì questo quadro, dalla forte connotazione politica, etica e storica, un’opera che “avrebbe potuto realizzare Giuseppe Verdi se fosse stato un pittore“. Un capolavoro assoluto, da non perdere.