All’interno del grande Castello del Balzo di epoca aragonese di Venosa, si trova il Museo Archeologico Nazionale intitolato a Mario Torelli.
Dentro queste spesse mura è conservata e raccontata la storia preromana, romana e altomedievale della città e dell’area di Venosa. L’area di interesse è quella Vulture-Melfese, più nello specifico relativa alla colonia latina di Venusia i cui reperti si alternano tra collezioni di marmi, sculture, vasellame e armature. Particolari sono le installazioni digitali atte a consentire un’esperienza sensoriale e visiva che ricostruisce la vita del passato, tra quotidianità, potere e scontri.
Tra le sculture di età romana più rilevanti troviamo la testa marmorea di Diadumeno del II sec. d.C., e numerose epigrafi. Proseguendo nel percorso seminterrato si incontrano reperti funerari, sempre legati ad epigrafi, che, oltre all’aldilà, raccontano anche la vita pubblica del tempo. Il percorso si conclude con l’epoca altomedievale e rinascimentale, tra reperti di uso comune, come ceramiche e ornamenti e anche l’arsenale bellico.
Qua dentro si custodisce con cura la storia di Venosa e dell’area del Vulture che sembra ricalcare, per dimensione ed importanza, l’imponenza del Castello che lo ospita.
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