I Palmenti di Pietragalla sono un’unica forma di architettura rupestre della Basilicata, in grado di mescolare uno scenario fiabesco all’antica tradizione contadina. Interamente realizzati in pietra e disposti su più livelli, furono il fulcro della produzione vinicola pietragallese con più di duecento strutture ritrovate, di cui solo 69 in buone condizioni.
La posizione di queste strutture produttive è legata alla vicinanza delle maggior parte delle colture vinicole del tempo all’area di Poggio Sedano, ad Est di Pietragalla.
Il nome Palmenti deriva da “paumentum”, termine che descriveva il gesto della pigiatura e del battere l’uva sul pavimento. Al loro interno i Palmenti includevano due o tre vasche, nelle quali gli acini d’uva venivano versati e schiacciati a piedi nudi, per consentire al mosto di uscire ed essere conservato nelle cantine.
Sopra ogni porta è presente un foro che aveva la funzione di sfiatatoio per l’anidride carbonica generata durante la spremitura.
Questo angolo di storia forma oggi un Parco Urbano che è l’appendice della città di Pietragalla e ne testimonia un passato rurale intriso di tipicità.
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