I lucani riescono sempre a sorprenderci: dovunque siano, per quanti successi riescano a collezionare, rimangono dei magnifici sognatori. Sono caparbi eppure lievi e hanno la capacità di restare aggrappati alla terra, anche quando si librano in volo. Questo è quanto fa venire in mente la video intervista apparsa su Repubblica a Pasquale Larocca, maestro di sci del Parco nazionale del Pollino e vincitore assoluto delle maratone estreme fra i ghiacci. Un uomo capace di trascorrere oltre 20 giorni in autosufficienza, con temperature che scendono anche a -40°C, percorrendo con gli sci 250 o 300 chilometri.
Impossibile non commuoversi, quando Pasquale ammette che alla base della sua resistenza e del suo coraggio c’è il Pollino, il parco e la terra in cui ha deciso di restare. Proprio il parco nazionale più famoso del Mezzogiorno, infatti, è per Larocca un maestro di vita in cui ha trascorso le prime notti da solo, in buche scavate nella neve imparando a relazionarsi – in sicurezza – con il freddo pungente e la montagna.
Dal Pollino, al Nepal, all’Alaska.
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