Il 17 gennaio si celebra la giornata dei dialetti. La Basilicata è attraversata da moltissime lingue, diverse da un comune all’altro. A volte, addirittura da una frazione all’altra. Eppure si tratta di lingue che persistono, spesso, anche negli usi e nella memoria di quanti, per lavoro o per passione, emigrano dall’altra parte del mondo. Il vernacolo diventa, in questo modo, la testimonianza più diretta, genuina e accorata dell’appartenenza a una comunità.
I dialetti partecipano della complessità storica e culturale della nostra regione e compongono il complesso mosaico di una cultura e di una identità tanto più viva e forte quanto più è variegata. Per tentare di comprendere e mettere “a sistema” le caratteristiche del vivace sistema linguistico e vocalico lucano, ci siamo rivolti alla Prof.ssa Patrizia Del Puente, docente ordinario di glottologia e linguistica presso l’Università degli Studi della Basilicata – Unibas che ha risposto – con enorme garbo e trasporto – alle nostre domande sul tema. Perché non si può conoscere una regione prescindendo dalla sue lingue.
Da nord a sud. Influenze siciliane o liguri. Dove in Basilicata?
Sono molti i comuni che parlano dialetti di area liguro-piemontese, a cominciare dal capoluogo di regione, Potenza. Stessa provenienza anche per le lingue locali di Tito, Picerno, Vaglio di Basilicata, Pietragalla, Pignola, Albano di Lucania, per quanto riguarda il nord della regione e Rivello, Nemoli e Trecchina a sud; inoltre, due frazioni di Lagonegro (Fortino e Pennarone), due frazioni di Savoia di Lucania (Perolla e Castellaro), due frazioni di Abriola (Arioso e Tintiera). Insomma, c’è questa settentrionalità molto diffusa nella nostra Regione.
Quali sono le macro-aree linguistiche in Basilicata?
Difficile identificare realmente delle macro-aree. Possiamo evidenziarne alcune in base alla distribuzione dei sistemi vocalici – tonici, ma poi all’interno di queste macro – aree vi sono differenze da dialetto a dialetto. Come amo dire, in Basilicata ci sono 131 Comuni e 140 lingue. Sembra un’iperbole, ma non lo è proprio del tutto!
Esistono varianti significative anche all’interno di un singolo comune, tra una frazione e l’altra?
Proprio quello che volevo dire… Quando parlo di 131 paesi e di 140 lingue, intendo che, spesso, anche all’interno dello stesso comune, possiamo trovare frazioni che parlano lingue con caratteristiche e fenomeni evolutivi diversi. È il caso di Aliano, per esempio, dove si registrano nette differenze linguistiche tra il centro e la frazione Alianello. Se pensiamo a Lagonegro, le sue due frazioni, Pennarone e Fortino, parlano lingue locali settentrionali, tutte le altre dialetti meridionali.
Esiste un proverbio in dialetto che le piace particolarmente? Se sì, perché?
Si, esiste un proverbio che mi piace particolarmente, ed è quello che dice ‘una léunanu_ffacë fuochë; róië léunëmanghë, tré léunë picchë fuóchë, quattë léunë u fuóchë è fattë , questo vuol dire che l’unione delle forze è ciò che veramente rende forti e produttivi. E questo è forse quello che un po’ manca in Basilicata: il collegamento tra le varie realtà che stanno costruendo. Serve unione e sinergia per diventare veramente, veramente forti.
Cosa ci consiglia di leggere o di fare per approfondire la conoscenza dei nostri dialetti?
Se la domanda è per una persona che non ha competenze scientifiche specifiche, allora c’è poco da leggere. Però c’è una via d’uscita, nel senso che il Centro Internazionale di Dialettologia organizza dei corsi di alfabetizzazione dialettale, attraverso i quali, i “parlanti nativi” possono imparare la grammatica del loro dialetto, che sicuramente non conoscono perché l’apprendimento è un apprendimento imitativo automatico; cioè si ascoltano gli altri e si impara il dialetto senza approfondirne la parte grammaticale, come invece si fa con l’italiano standard o con le altre lingue che si insegnano a scuola. E poi, grazie all’ADL (l’alfabeto dei dialetti lucani) che abbiamo codificato come Centro Internazionale di Dialettologia, s’impara anche a scrivere la propria lingua locale. Si tratta di corsi che teniamo ovunque ci chiamino associazioni, proloco, comuni, scuole. È un appuntamento importante che mi farebbe piacere attivassero un po’ tutti i comuni
Un poeta, un autore o un libro in un vernacolo lucano che le piace particolarmente?
I lucani hanno una verve poetica molto forte. Sarebbe facile parlare di Pierro o di altri autori noti. Io non individuerò né un testo né un autore, perché quello che mi piace particolarmente è il lucano che scrive. Il lucano che sente la dignità del proprio dialetto, sente questa unione forte con la sua lingua locale e quindi, per scrivere le proprie emozioni, la sceglie.