Nato a Miglionico, in provincia di Matera, nel 1895, vissuto in una famiglia e in paese in cui non mancavano i sacrifici, si mostrò sin da piccolo vicino alle tematiche sociali. Grazie alla sua spiccata intelligenza, Michele Bianco proseguì gli studi a Matera presso il Liceo Ginnasio, collaborando al giornale studentesco “Il Sasso”. Proseguì gli studi in giurisprudenza, successivamente, a Napoli; ma nel 1915, con la carica di tenente, dovette partecipare alla Prima guerra mondiale e fu fatto prigioniero in Germania.
Alla fine del 1918, Bianco, insieme al collega Donato Leone, inaugurò a Matera la prima Camera del Lavoro. Insieme, in città, fondarono anche la prima sezione socialista. Ma in quegli anni ebbe la meglio la propaganda fascista, tanto che la Camera del Lavoro venne incendiata il 13 febbraio 1921, proprio dai simpatizzanti del regime. Per le persecuzioni subite, Bianco fu costretto a lasciare Matera e si stabilì a Napoli, dove con Amedeo Bordiga fondò la rivista di cultura sociale “Prometeo”.
Dopo un anno di confino in Sardegna e un altro periodo a Napoli, ritornò a Miglionico come sfollato durante la Seconda guerra mondiale e nel 1944 fece nascere la Federazione comunista a Matera e fondò “Avanguardia operaia”, per sensibilizzare la classe operaia all’argomento. Negli anni delle occupazione delle terre, Michele Bianco fu tra i più attivi promotori.
Il 18 aprile 1948 venne eletto deputato e vi rimase per tre legislature, fino al 1963. Grazie ai suoi discorsi politici e alla sua forza oratoria, fu uno dei promotori del risanamento dei Sassi di Matera. Nel 1956 fu chiamato a far parte della Commissione centrale di controllo del partito comunista italiano e solo nel 1974 si ritirò dalla vita politica. Morì nel 1981 e fu sepolto a Miglionico.