I racconti legati a Maria Santissima della Bruna, patrona di Matera, si tramandano da secoli di generazione in generazione.
La Madonna è protagonista ogni 2 luglio di una sontuosa festa patronale, durante la quale la sua statua viene portata in processione su un imponente carro in cartapesta che, dopo il ritorno della Vergine in Cattedrale, viene assaltato e distrutto.
Alcuni affermano che il nome “Bruna” derivi dal colore scuro del suo volto nell’iconografia bizantina; altri lo collegano la città “Hebron”, dove la tradizione ritiene si sia recata Maria per assistere la cugina Elisabetta. L’ultima teoria afferma che il nome derivi dal longobardo “brùnja”, cioè “corazza”, quindi difesa.
Molto affascinanti, poi, sono le tre leggende legate alla sua figura e al legame con Matera. Quella più accreditata narra di una fanciulla forestiera che, incontrato un contadino fuori dalla città, chiede un passaggio sul carretto perché molto stanca. Una volta arrivati, nei pressi dell’attuale chiesa dell’Annunziata, nel rione Piccianello, la donna chiede al bracciante di far recapitare al vescovo un suo messaggio: “su un carro così addobbato, voglio entrare ogni anno nella mia città”. Leggendo questo messaggio, il clero accorse a Piccianello e vi trovò una statua su un carro trionfale.
La seconda e la terza leggenda, invece, riguardano l’assalto al carro. Secondo alcuni, il carro venne distrutto dai materani, dopo aver messo in salvo il quadro sacro della Madonna, per evitare che lo depredassero i Saraceni in una delle loro incursioni. Secondo altri, fu un modo per mettere alla prova il dispotico conte Tramontano che, da governatore della città nei primi anni del Cinquecento, aveva promesso ai materani un carro nuovo ogni anno.
Le fonti storiografiche, invece, fanno riferimento al 1389 come data d’inizio della festa. Fu allora, infatti, che Papa Urbano VI istituì la processione per la festa della Madonna della Bruna. Altre due date sono molto significative: il 1690, in cui compare il primo carro trionfale, e il 1880 in cui viene riproposta la distruzione del carro che giunge poi fino ad oggi.
A Matera, infine, le statue della Madonna sono due: la più antica risale al 1792 ma, per accrescerne la raffinatezza, nella seconda metà dell’Ottocento ne fu acquistata un’altra. Così, la prima statua è utilizzata solo sul carro trionfale, per poi scomparire in una cappella adiacente alla cattedrale. Mentre la seconda è portata in processione, durante le altre fasi della festa ed è sempre in esposizione per la venerazione dei fedeli.
Storia e leggenda, sacro e profano, spiritualità e folklore convivono e si mescolano nella festa della Bruna che resta, col suo 2 luglio, il giorno più lungo e importante per i materani.