Quando si pensa a degli animali pericolosi, il pensiero vola subito alle tigri o ai leoni o ai cobra oppure ai coccodrilli, insomma tutte quelle bestie a cui, si sa, viene associata la paura di poter diventare loro prede.
Nessuno mai penserebbe al “porcedduzz di sant’Antonio” che è un incrocio tra un’ape e un calabrone, di fatto un insetto piccolo e bruttino ma che, a vederlo, non desterebbe alcun terrore. Eppure, proprio a questo piccolo animale volante è legata una credenza popolare.
A Rotondella, infatti, si racconta che se l’insetto bruttino e nero si ostina a girarti troppo attorno, sarà portatore di brutte notizie.
La leggenda narra di una signora ripetutamente infastidita dal “purcedduzz” la quale cercava forsennatamente di allontanarlo proprio perché consapevole del suo potere.
Ma, nonostante la sua ostinazione, il piccolo insetto tornava quotidianamente a farle visita, finché, all’improvviso scomparve nel nulla.
Proprio quando il pericolo sembrava essere sparito insieme con l’insetto, giunse in famiglia la notizia della morte del nipote della signora che, da allora non ha più visto comparire il “purcedduz di sant’Antonio” portatore di sciagure.
Nessuno può sapere se quel giovane sarebbe morto ugualmente anche senza il “preavviso” del calabrone brutto e nero, ma quel che è certo è che, seppure si trattasse di pura casualità, tutto questo ha contribuito a dare credito alla leggenda popolare.