In Basilicata i bambini hanno la fortuna di poter crescere all’aria aperta, perché esistono ancora quei luoghi, quasi surreali, che permettono loro di correre tra i vicoli mentre giocano “all’acchiapparella” o di nascondersi tra le mura delle casette per giocare a nascondino.
E tutto questo accade davanti agli occhi divertiti dei nonni che, stando “allu frisc”, ovvero al fresco, mentre scambiano tra loro una chiacchiera, possono tenere sotto controllo i propri nipoti che godono della felicità della fanciullezza.
Ma, a questi momenti di sana libertà e spensieratezza, occorre prestare attenzione ad una cosa molto importante: mai fare smorfie con gli occhi, ad esempio storcerli, o con la bocca.
La leggenda narra che, se nel momento in cui il bambino storce gli occhi o la bocca, dovesse passare un angelo e pronuncia la parola “Amen”, c’è il rischio che il bimbo rimanga per sempre con il volto sfigurato.
Inutile dire che questo racconto ha raccolto delle testimonianze che lo rendono credibile; pertanto, è consigliabile suggerire ai bambini di non deformare il loro visino per gioco, perché l’angioletto e la sua formula magica potrebbero rovinarlo per sempre.
Grazie a questa credenza popolare, i bimbi, per paura, hanno evitato di alterare la propria faccia e ha aiutato molti nonni ad evitare di vedere i propri nipotini fare facce buffe.