La festa della candelora, che si celebra il 2 febbraio di ogni anno, è la presentazione di Gesù bambino al tempio e nella funzione religiosa si benedicono le candele come segno di luce divina.
In Basilicata, questa ricorrenza, ha un significato anche mistico, poiché c’è una credenza popolare che lega questa festa e maggiormente il suo simbolo che è la candela, all’allontanamento dei fulmini e dei temporali.
Affinché questo accada, però, è necessario accendere la candela che è stata benedetta durante la funzione religiosa del 2 febbraio, fare il segno della croce e recitare la seguente preghiera. “Maronna mej ra libbra, allondana e libberac ra stu temboral” (“Madonna mia della Libera, allontana e liberaci da questo temporale”).
Questa preghiera, che va recitata per tre volte di seguito, è la pozione magica che fa allontanare la tempesta e, chiunque l’abbia provato almeno una volta nella propria vita, giurerebbe che davvero la candela e la sua preghiera, hanno avuto il potere di far terminare nel minor tempo possibile ogni tipo di alluvione.
Casualità, religiosità o credenza, non si sa quello che influisce davvero su questo genere di accadimenti, ma quello che è certo, è che tenere a portata di mano una candela benedetta mentre fuori diluvia, dà un senso di tranquillità interiore che, forse, solo la forza della fede sa dare.