Le voci e le convinzioni che riguardano una donna che ha appena partorito in Basilicata sono tante, diverse e iniziano a gravitare attorno alla futura madre ben prima del parto.
Sin dall’inizio della gestazione, infatti, si dice sia bene non rivelare, finché la natura facendo il suo corso non lo dia a vedere, che si è in dolce attesa. Secondo antiche credenze popolari, così facendo si evita che la donna possa perdere prematuramente il bambino. Sempre secondo tradizioni locali, viene consigliato alla futura mamma di tenersi alla larga da chi chiede il sesso del nascituro. Meglio non rivelarlo: l’invidia è una brutta bestia.
C’è un’altra convinzione, infine, che riguarda le neomamme: una volta nato il piccolo, è buona regola non mostrarsi agli occhi di altre donne che hanno appena partorito, nel momento più intimo che ci sia tra madre e figlio: quello dell’allattamento. Anche in questo caso c’entra l’invidia. Le donne che non hanno latte potrebbero scatenare il loro risentimento nei confronti di chi, invece, ne ha a sufficienza.
Secondo alcune credenze popolari, rubare il latte o “affascinarlo”, ovvero buttare il malocchio, è molto semplice. Basta inclinarsi verso la donna che allatta per farle sparire, immediatamente, il latte. Ma è sufficiente anche solo sfiorarla o, semplicemente, guardarla mentre allatta con “occhio cattivo”. In questo modo la “ladra di latte” porterà a casa il bene più prezioso per il nutrimento del suo piccolo, lasciando però, nello sgomento la madre derubata che non saprà più come nutrire suo figlio.
Tornare indietro e quindi restituire il latte, è quasi impossibile. Recitare formule magiche, chiedere l’aiuto a una fattucchiera o rivolgere preghiere ai santi, possono essere delle possibilità, ma su questo, le leggende e le soluzioni variano di paese in paese.
Naturalmente si tratta di credenze popolari che, nel corso dei secoli, hanno trovato terreno fertile nelle superstizioni locali.