L’Italia meridionale dell’XI secolo è divisa e lacerata dagli scontri tra i Longobardi, che ne occupano la parte occidentale, con i capisaldi di Benevento e Salerno, i Bizantini, che hanno reclamato e mantenuto, più o meno stabilmente, il Levante, la Calabria e parte della Sicilia orientale, e gli Arabi che occupano il resto della Sicilia, con basi e frequenti incursioni sulle coste e nell’entroterra. Lotta per il predominio territoriale e conflitti religiosi si susseguono e si sommano, tenendo il Sud in uno stato di guerra pressoché perenne e indebolendo, di fatto, tutte le fazioni in lotta.
È in questo quadro che si inseriscono gli avventurieri normanni, combattendo al soldo dei vari potentati. Abili e temprati guerrieri, specialisti della cavalleria pesante, si riuniscono in bande guidate da condottieri che fondano il proprio potere su abilità e scaltrezza più che sulla nobile nascita. Tra tutte emergono presto quella dei fratelli Drengot e quella dei figli di Tancredi, signore del piccolo villaggio di Hauteville-la-Guichard in Normandia, fondatore della casata d’Hauteville, nota in Italia come “d’Altavilla”. Sotto il comando di Guglielmo d’Altavilla, detto “Braccio di Ferro” per la forza con cui, scagliando una lancia, aveva trafitto e ucciso l’Emiro di Siracusa, si riuniscono presto circa 2.000 cavalieri normanni. Una forza in grado di fare la differenza negli scontri tra Longobardi e Bizantini, con grande vantaggio dei primi che se ne assicurano l’alleanza, respingendo i greci e permettendo ai normanni di conquistare le roccaforti di Melfi, Foggia, Lavello, Venosa e Matera (che fu assegnata allo stesso Guglielmo).
Nel 1041, l’imperatore ha inviato un nuovo forte contingente sotto la guida del catapano Exaugusto Boioannes. Questi, muovendo da Bari, punta sull’area del Vulture attraverso la valle del Bradano, contando di giungervi assieme ai rinforzi in arrivo da Sicilia e Calabria. Le truppe longobarde e normanne, tuttavia, li attendono a Montepeloso (l’odierna Irsina, in provincia di Matera), in posizione favorevole. È il 3 Settembre del 1041 quando i due eserciti giungono a confrontarsi. La prima carica della cavalleria normanna è già devastante. Il “Braccio di Ferro”, udendo il clangore dalla sua tenda, dove riposava per curare le ferite subite negli scontri precedenti, decide di lanciarsi nella mischia con i suoi guerrieri che, messo in rotta il primo contingente, sbaragliano presto anche i rinforzi giunti troppo tardi sul campo.
La vittoria dei normanni è totale: tutta la valle del Bradano, compresa la solida roccaforte di Acerenza, è nelle loro mani. Nei decenni successivi, i normanni avrebbero esteso il proprio dominio sull’intero meridione, dando vita al Regno di Sicilia.