Predicatore e sindacalista, Luigi Loperfido nacque a Matera nel 1877 ma non fu mi riconosciuto dai genitori naturali. Venne così affidato a una coppia di Montescaglioso che successivamente lo adottò. A tredici anni emigrò in America e iniziò a lavorare in un salone da barba, dove fu notato da un medico, che si offrì di aiutarlo negli studi e affinare la sua dote artistica. Oggi delle sue opere d’arte resta soltanto un modello in gesso di Marco Attilio Regolo e il suo basamento. Sempre durante questo periodo americano, ebbe modo di partecipare a diversi raduni sindacali che, sicuramente, gli permisero di affinare anche la sua coscienza sociale.
Nel 1899 tornò in Italia per gli obblighi di leva in Toscana, poi a Montescaglioso e infine a Matera, dove giunse come un redivivo Gesù in tunica bianca, sandali di legno e barba e capelli incolti, per questo venne soprannominato il “monaco bianco”. La situazione di estrema povertà e lo sfruttamento con cui si scontrò a Matera, lo portarono a fondare la Lega dei contadini nel 1902. Invitò i contadini a riflettere sulle loro condizioni di miseria e fece sviluppare una coscienza politica in tutto il popolo, tale da andare oltre la semplice sommossa. Con la Lega e gli scioperi effettuati, ottenne la riduzione degli orari di lavoro e aumenti salariali.
Durante alcune agitazioni sorte a causa della decisione dei proprietari terrieri di impedire ai contadini la raccolta del grano, morì un bracciante, Giuseppe Rondinone, e Loperfido, insieme a tanti altri, fu anche arrestato.
Dopo l’assoluzione totale, il monaco bianco cercò di creare una cooperativa di lavoratori per condurre una grande tenuta presa in fitto in contrada La Selva, per dare lavoro a contadini e pastori. Ma la chiesa cattolica locale cercò in tutti i modi di sabotare questo tentativo, perché all’epoca era fortemente a favore dei proprietari terrieri e contraria ai “braccianti socialisti”.
Si avvicinò così alla chiesa evangelica Battista perché, a differenza del cattolicesimo che aiutava e proteggeva i ricchi, la riteneva più vicina ai poveri e agli umili: si fece battezzare nelle acque del Bradano il 19 luglio 1903 e finì così la sua agitazione proletaria. Dunque nacque la prima comunità evangelica battista a Matera con il monaco bianco come pastore, il che non fece che inasprire il clero locale, fino a episodi di attacchi fisici veri e propri. Durante l’epoca fascista, venne anche accusato di antifascismo e inviato al confino (per poco tempo). Morì nel 1959 a Matera, città in cui aveva deciso di continuare a predicare fino alla sua morte.