In provincia di Potenza, nella Valle del Basento, la varietà di borlotto incanta con i suoi colori e con il suo sapore dolce e leggero.
Il lago del Pantano di Pignola è un anfiteatro naturale circondato dai monti della Maddalena a pochi chilometri da Potenza. Quest’oasi WWF è un’area ricca di boschi, animali rari e una natura ricca di biodiversità, ma non solo. Nelle terre fertili del Pantano cresce una rarità agroalimentare lucana dalle origine antichissime: è il fagiolo rosso Scritto, una particolare varietà di legume che cresce solo qui, al lago del Pantano. La sua coltura è stata recuperata dei recente, e addirittura il Fagiolo rosso scritto è diventato un vero e proprio marchio di eccellenza, tutelato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dalla Fondazione Slow Food.
La storia del Fagiolo rosso scritto affonda le sue radici in un passato molto lontano: sembra che questa particolare varietà venne introdotta nell’alta valle del Basento dagli spagnoli di ritorno dalle Americhe. Nel clima particolare del lago del Pantano di Pignola ha trovato il suo habitat ideale, divenendo un elemento fondamentale della dieta contadina locale. In epoca napoleonica il Fagiolo rosso scritto divenne un vero e proprio sostegno alimentare per le famiglie della zona, e all’inizio del Novecento il prodotto era ormai così celebre da partecipare alla Fiera Campionaria Internazionale di Napoli. Da lì in poi il mutare delle abitudini alimentari e il progressivo abbandono dei campi hanno portato alla perdita della coltivazione di questo prezioso legume. Quasi dimenticato, è stato recuperato grazie all’impegno dell’Alsia Basilicata, della Fondazione Slow Food e di alcuni produttori del comune di Pignola e delle aree del comune di Abriola sopra i 600 metri.
Non solo il Fagiolo rosso scritto è stato salvato dall’estinzione, ma nel 2010 è entrato a far parte dell’elenco nazionale dei PAT, Prodotti Agroalimentari Tradizionali. Merito del gusto dolce, completamente diverso dal classico borlotto, di cui il fagiolo rosso scritto è una particolare varietà. Caratterizzato da striature di colore rosso che sembrano pitturate con un pennello – da cui il nome “scritto” – si distingue per la sua buccia molto sottile e per la forma ovoidale. Questo particolare ecotipo cresce nel particolare clima del Pantano di Pignola, dove le temperature massime nei mesi di luglio, agosto e settembre non superano mai i 30°C, mentre l’umidità relativa si aggira attorno al 70%. Anche il terreno dà il suo contributo, ricco come è di acqua e grazie alla sua composizione prevalentemente argillosa. Seguendo un Disciplinare di cui si dotati i produttori dopo essersi riuniti nell’Associazione dei Coltivatori Custodi, il Fagiolo rosso scritto si semina a maggio e si raccoglie a ottobre.
Le caratteristiche uniche lo rendono anche un prodotto particolarmente amato in cucina. La sua buccia molto tenera, infatti, è ideale per antipasti e zuppe, ma anche per contorni gustosi da servire accompagnati alla carne. Nella cucina tradizionale locale troviamo il Fagiolo rosso scritto in ricette come le classiche lagane e fagioli, ma anche in preparazioni come i fagioli alla pignatta o la passata di fagioli con i peperoni cruschi.